Mornico, 875 multe con l’occhio digitale
Senza l’alt immediato non erano valide

Verbali inviati lo scorso 29 febbraio nel mirino. Il Comune aveva installato il dispositivo – che legge le targhe per scovare auto sprovviste di assicurazione e revisione – senza l’ok preventivo della Prefettura e senza contestazione immediata dell’infrazione. Accolti 207 ricorsi.

Le 875 multe sono arrivate tra febbraio e aprile di quest’anno ad automobilisti passati lungo la provinciale Francesca, nel territorio di Mornico al Serio, ma senza la contestazione immediata dell’infrazione da parte della polizia locale e senza una preventiva autorizzazione della Prefettura che consentiva di usare il dispositivo in modo fisso non erano valide. A complicare il tutto anche un problema nella trasmissione dei verbali: inviati tutti lo stesso giorno, il 29 febbraio. Risultato: 207 ricorsi accolti (199 dal sindaco di Mornico in autotutela e 8 dal giudice di pace); 348 automobilisti che hanno pagato e altri 320 che non l’hanno ancora fatto.

Della vicenda si è parlato durante il Consiglio comunale dell’11 novembre, in seguito a un’interrogazione presentata dal gruppo consigliare di minoranza della Lega Nord, che chiede al sindaco di rimborsare tutti gli automobilisti che hanno pagato. Dal Comune è stato spiegato che inizialmente si riteneva che non fosse necessaria un’autorizzazione preventiva della Prefettura per l’utilizzo in modo fisso del dispositivo sulla Francesca e che, una volta «pizzicato» l’automobilista irregolare, fosse sufficiente spedirgli la multa, senza fermarlo sul posto. Solo dopo un incontro con i funzionari della Prefettura è emerso che l’interpretazione della normativa non era corretta e che era necessario contestare subito la violazione: ad aprile il Comune ha aggiustato il tiro. Quanto alla richiesta di ulteriori rimborsi, per il Comune le sanzioni che in presenza di vizi non vengono impugnate davanti al giudice di pace o al prefetto entro i termini (30 giorni dalla notifica per il giudice e 60 per il prefetto) «diventano definitive».

Il dispositivo «Targha 193» è utilizzato anche da altre polizie locali e si è rivelato utile per individuare veicoli in transito non assicurati, non revisionati, oppure rubati, con targhe falsificate o duplicate: non è dunque in discussione l’affidabilità del sistema, ma il modo in cui è stato utilizzato a Mornico. Tutti i dettagli su L’Eco di Bergamo in edicola il 16 novembre.

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