Mozzanica: tutti scuola, amici e casa
Dramma inspiegabile i tre giovani morti

Non c’è tempo e voglia di godere dello splendido sole che riempie il pomeriggio, a Mozzanica. L’incredulità, lo sgomento sono ancora troppo giovani per lasciar volar via una notizia tanto terribile. Il paese ha perso tre suoi figli. Poco più che adolescenti.

Un drappo blu annodato alla ringhiera indica in che punto della via Crema sostare. Al numero 7 la prima stazione di questa Via Crucis fuori tempo: ci abitava Daniele Colombelli, 19 anni. «È così. È andata», sussurra papà Graziano stringendo mani su mani. Trova il tempo di raccontare il suo Daniele, «ragazzo tranquillo, serio, affidabile», che «usciva poco di casa e quando usciva, tornava sempre per l’una, una e mezza al massimo». La sua Punto nera aspettava per accendersi un lavoro, magari proprio nel campo dell’elettromeccanica che Daniele aveva studiato all’Itis Paleocapa di Bergamo, l’Esperia.

Alessandro Surace, il conducente della Fiat Punto, lascia papà Domenico, mamma Claudia e due sorelle, Martina di 17 anni, e la piccola Lodovica, di 6. «Non usciva mai - dice Martina -, era sempre a casa a studiare. È una tragedia per cui non ci sono parole». Il ragazzo di 18 anni, che frequentava la classe quarta del corso di Geometra all’istituto Rubini a Romano, aveva preso la patente circa tre mesi fa. A quanto riferiscono i suoi familiari il sabato sera era solito rientrare nell’abitazione in via Moro, dove viveva, non più tardi dell’una. Alessandro giocava nella squadra juniores dell’Asd Mozzanichese.

Alessio Manara, 18 anni, viveva invece in via Cominoni con la mamma Franca, il papà Luigi e il fratello Giovanni di 22 anni. Alessio frequentava l’ultimo anno alla scuola agraria Cantoni di Treviglio. «Quando non studiava - raccontano affranti gli zii Luciano e Augusto - o si dedicava ai suoi cani, per i quali aveva una grande passione, oppure aiutava il padre nel suo lavoro» che è quello di venditore ambulante di frutta.Il giovane viene da tutti ricordato come una persona calma, affabile, bonaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA