Osio Sopra, l’addio alla piccola Giulia
«Sei la nostra roccia, è un giorno triste»

«Siamo qui per Giulia. Nient’altro che questo». Tutto Osio Sopra si è fermato. Il tempo di abbracciare per l’ultima volta la piccola Giulia Agrati, portata via a soli 13 anni da un male troppo grande per lei. Il paese ha voluto esserci.

Per sostenere mamma Lori e papà Aldo, per dire addio un’ultima volta a quegli occhi azzurri. Il funerale si è svolto alle 15, ma la parrocchiale era gremita già prima dell’inizio della celebrazione. Tanti, tantissimi i ragazzi che non hanno voluto lasciare sola Giulia: sulla sua bara le loro firme e ieri sono stati sempre al suo fianco, i ragazzi del Cre sono andati a prenderla a casa, l’hanno scortata fino alla chiesa e poi al cimitero.

«Sei la nostra roccia» le hanno detto durante il funerale: Giulia in un anno ha affrontato i cicli di chemioterapia, due interventi, a gennaio l’autotrapianto e poi, a marzo, il trapianto di midollo osseo al San Matteo di Pavia. Nel mentre aveva superato gli esami di terza media e ricevuto il sacramento della Cresima. Di mollare non ci pensava nemmeno: Giulia voleva diventare pasticciera.

Nell’omelia, ha detto il parroco, don Luca Guerinoni: «È un giorno triste per i nostri cuori. Ci riesce difficile capire la morte quando, come oggi, a farne le spese sono i piccoli, gli innocenti e chi non ha nessuna colpa. Il Signore non ci libera dalla morte, il Signore ci libera dalla paura della morte. Ci permette di vivere la vita con entusiasmo e apprezzarla di giorno in giorno. È in grado di sostenerci e consolarci anche quando sembra non ci sia niente da fare».

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