«Passo tra 15 minuti», poi lo schianto
Giorgio e l’ultima telefonata all’amica

«Lo stavo aspettando davanti alla mia scuola dove sarebbe dovuto venirmi a prendere di lì a poco. Non so che dire in questo momento. Riesco solo ad immaginarmelo ancora in vita».

A parlare con le lacrime agli occhi è Gaia, una delle migliori amiche di Giorgio Tosini, il sedicenne di Pontirolo morto, a Treviglio, per le ferite riportate dopo essere stato investito da un furgone. La ragazza ha sentito al telefono l’amico poco prima del tragico incidente: «Mi ha detto - ricorda - che sarebbe arrivato dopo 15 minuti. Sono stata un’ora e mezza ad aspettarlo. Lo chiamavo al cellulare ma non rispondeva. Poi sono iniziati ad arrivarmi delle voci che era successo qualcosa sul cavalcavia fra Caravaggio e Treviglio. Allora ho pensato che potesse essere rimasto bloccato nel traffico. Poco dopo, però, una mia amica mi ha telefonato dicendomi che aveva riconosciuto la moto di Giorgio sull’asfalto».

Dopo il trasporto all’ospedale di Treviglio del centauro i primi a raggiungerlo sono stati i genitori che hanno anche un altro figlio, Gabriele di 11 anni. Non appena è circolata la notizia della sua morte, è stata la volta dei suoi amici e compagni di scuola. Giorgio Tosini è ricordato da tutti come un ragazzo gentile e disponibile, amante della musica e del ballo. Frequentava a Caravaggio la scuola per lavorare nell’agroalimentare perché la sua aspirazione era trovare impiego nel mondo del giardinaggio.

In estate aveva svolto uno stage in un’azienda agricola che gli aveva poi consentito di partecipare all’acquisto della moto, comperata dai genitori. Una moto, ottenuta solo un mese fa e che guidava con prudenza secondo gli amici.

«Non riesco a credere che sia stato investito dopo essere caduto tentando di superare un autobus - sostiene ancora Gaia - mi fidavo ad andare in moto con lui perché era solitamente molto prudente. Non riesco a spiegarmi quanto accaduto».

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