Seriate, algerino espulso per terrorismo
Tutti i casi bergamaschi del 2016 - Video

Era intestatario di uno smartphone utilizzato da un miliziano dell’Isis l’algerino 40enne che viveva a Seriate e che è stato espulso nella mattinata di lunedì 10 ottobre. I primi dettagli sulla vicenda sono stati rivelati direttamente dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Il provvedimento di espulsione è stato deciso al termine delle indagini condotte dalla procura di Bergamo in collaborazione con i colleghi bresciani. Il quarantenne si era radicalizzato ed è stato segnalato nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia. «Abbiamo usato una mano più pesante. Nell’ambito di quanto la legge consente, abbiamo utilizzato una linea più dura - ha detto Alfano -. Noi abbiamo abbassato le garanzie. Non per quanto riguarda la detenzione, ma per quanto riguarda la permanenza nel territorio nazionale. Lo abbiamo fatto per alzare il livello di sicurezza dei nostri concittadini. Questa è la verità in senso tecnico giuridico».

Con l’espulsione di lunedì, sono 123 gli estremisti allontanati dall’Italia a partire dal 2015, 57 dei quali nel 2016. Molti casi hanno interessato la provincia di Bergamo negli ultimi mesi. La presenza di una «porta» verso l’estero, l’aeroporto di Orio al Serio, ha costretto le forze dell’ordine a mantenere l’attenzione altissima. Solo grazie al costante monitoraggio delle situazioni più a rischio è stato possibile individuare e fermare persone sospette.

AGOSTO - Una ventina di carabinieri del Ros di Milano, insieme ai colleghi delle stazioni di Vimercate e Vaprio, venerdì 29 luglio hanno blindato il centro storico e perquisito alcune case di corte abitate da pakistani. Una caccia all’uomo terminata con la cattura di un magazziniere 26enne. Secondo gli investigatori, Aftab Farooq , espulso e rimpatriato lunedì 1° agosto su un aereo diretto a Islamabad, aveva anche l’aeroporto di Orio al Serio nell’elenco dei suoi possibili obiettivi.Le indagini dei carabinieri del Ros di Milano, guidati dal colonnello Paolo Storoni, e coordinate dai pm anti terrorismo Maurizio Romanelli e Pietro Basalone, hanno seguito per un anno il processo di radicalizzazione del magazziniere del Decathlon di Basiano (provincia di Milano), considerato una persona violenta già nell’ambito familiare e pronta a entrare in azione.

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GIUGNO - Un cittadino somalo è stato arrestato nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 giugno a Roma dalla Digos di Bergamo in collaborazione con la Digos di Roma. L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata dal fatto di aver aiutato due clandestini accusati di terrorismo. L’hanno preso mentre stava cercando di fuggire dalla finestra dell’albergo. È Ali Awil Khadar, nato il 1° gennaio 1985 in Somalia (sempre siano vere le generalità che aveva fornito all’epoca), in possesso di titolo di viaggio per rifugiati politici nr. MT9939505 emesso dalle autorità maltesi. Secondo gli inquirenti avrebbe aiutato Ahmad Alali Alhussein, alias Faowaz Arhad, siriano di 31 anni, il «vigile» dello Stato Islamico arrestato a novembre dalla Polaria allo scalo di Orio insieme a un connazionale minorenne, mentre tentava di imbarcarsi su un volo per Malta con un passaporto norvegese farlocco e portandosi dietro - custodite nella memoria del cellulare - foto compromettenti: immagini di lui che imbraccia il kalashnikov o che indossa la divisa della polizia stradale dell’Isis, cadaveri e simboli riconducibili al Daesh.

APRILE - Simbolo dell’Isis sul braccio e divisa della polizia di strada dello Stato islamico, più una foto del fratello con la divisa nera del Califfato con sullo sfondo uno scenario di guerra e ancora i figli in fasce avvolti in teli con lo stesso stemma dell’Isis. Alali Alhussein Ahmad, alias Arhas Faowaz, siriano 30enne arrestato a novembre dalla Polizia di frontiera in servizio all’aeroporto «Il Caravaggio» sarà imputato con l’accusa di «Partecipazione a un’organizzazione terroristica allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo nel territorio dell’Unione Europea».L’avvocato della difesa Vittorio Plati, del foro di Catanzaro, è arrivata la notifica della chiusura indagini da parte della Direzione distrettuale antimafia della Procura bresciana.

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FEBBRAIO - Maria Giulia «Fatima» Sergio, la prima foreign fighter italiana che si troverebbe in Siria a combattere con l’Isis, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di terrorismo internazionale, mentre la sorella Marianna, arrestata lo scorso luglio e detenuta, è stata condannata a 5 anni e 4 mesi. Fatima è ricercata per terrorismo dopo essere partita per la Siria con il marito Aldo Kobuzi. Secondo gli inquirenti i due avrebbero avuto una base a Treviglio, dove frequentavano un centro islamico e da dove sono partiti per unirsi allo Stato islamico.

DICEMBRE – Prima udienza del processo, ancora in corso, ai presunti terroristi della cellula sarda di Al Qaeda: tra loro anche Muhammad Hafiz Zulkifal, l’imam della moschea di Zingonia arrestato ad aprile 2015 perché accusato di terrorismo internazionale e di essere una cellula di Al Qaeda in Italia. L’ormai ex imam della moschea di Zingonia – che viveva a Comun Nuovo con la moglie e i sei figli (nel frattempo tornati in Pakistan) – deve rispondere delle accuse di associazione per delinquere, strage, terrorismo internazionale e traffico di valuta, assistito dagli avvocati Omar Massimo Hegazi e Fulvio Vitali.

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