«Serve controllare una perdita di gas»
Così finisce la fuga d’amore a Romano

Pensavano di essere al sicuro, sistemati al settimo piano di un palazzo di Romano, lontano da sguardi indiscreti e liberi di programmare la prossima tappa della loro fuga d’amore. Invece l’altra notte è scattato un blitz in grande stile dei carabinieri che ha messo fine ai piani di Hassan Kiko, un giovane siriano evaso dal carcere di Zurigo con la complicità di una guardia, Angela Magdici.

La donna infatti si è innamorata di Kiko che stava scontando in carcere una condanna a quattro anni per aver abusato sessualmente di una minorenne. Per sorprendere i due fuggitivi l’operazione è stata pianificata nel dettaglio: i vigili del fuoco hanno inscenato la ricerca di una fuga di gas, poi sono intervenuti i militari. I due, esperti di arti marziali, hanno opposto resistenza. Ora sono in cella.

Tutto era stato organizzato nei dettagli: un elicottero dei carabinieri per controllare dall’alto la situazione, mentre sulle strade di accesso al «Grattacielo» di Romano pattugliavano militari del Ros, della stazione locale e del radiomobile di Treviglio. Con loro i vigili del fuoco, chiamati per accedere all’appartamento del settimo piano con un espediente: il controllo per una perdita di gas.

A testimoniarlo un inquilino italiano che abita al quinto piano dell’edifico più alto della città: «Erano passate le 2 di notte e mi trovavo in cucina– ha raccontato – quando ho sentito il rumore di un elicottero. Mi sono affacciato alla finestra per controllare e mi sono trovato puntato in faccia i fari del mezzo dei pompieri. Ho chiesto cosa volessero e loro mi hanno detto che c’era una perdita di gas e che dovevano entrare nell’edificio. Così mi sono vestito, sono sceso e ho aperto il portone d’ingresso del retro per poi salire con loro al settimo piano».

La perdita di gas era invece una scusa per poter accedere al condominio: «Io ci ho creduto perché ne andava della nostra incolumità – ha sostenuto l’uomo – quindi li ho portati all’appartamento in questione e per primo ho addirittura bussato più volte alla porta. Poi, non ottenendo risposte, sono sceso in casa. Più tardi ho sentito il rumore di sfondamento della porta e il resto lo abbiamo saputo».

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