Siti contaminati e a rischio incidente
Ecco dove sono in provincia di Bergamo

Sono 48 i siti produttivi a rischio di incidente rilevante nella Bergamasca. Non si tratta di un rischio concreto e immediato, ma il report della Regione parla chiaro: sono insediamenti produttivi che «a causa della presenza e della lavorazione di determinate sostanze pericolose possono causare, seppure con basse probabilità, danni importanti alla popolazione, al territorio e all’ambiente circostante».

La Bergamasca, per numero di aziende «a rischio», è seconda solo a Milano in Lombardia. E detiene anche un altro record inquietante. Filago, infatti, con otto siti produttivi «a rischio» sul suo territorio, si piazza al quarto posto in Italia (al pari di Marghera-Venezia e Napoli), preceduta solo da Ravenna (23), Genova (13) e Trecate nel Novarese (9). Mercoledì sera Filago, insieme ai Comuni limitrofi, Bottanuco e Madone, convoca un’assemblea per illustrare i risultati del monitoraggio dell’Arpa nella zona e per presentare i contenuti di alcune convenzioni per migliorare l’impatto sul territorio delle aziende. I dati messi a disposizione dalla Regione riguardano anche i siti contaminati. In questo caso sono 80 in Bergamasca, e ben 865 complessivamente in Lombardia (l’elenco è aggiornato al 30 giugno 2017); la provincia orobica è terza in regione, alle spalle di Milano e Brescia. In questo caso, la cartina è più variegata e riguarda 46 comuni: il capoluogo Bergamo «vanta» undici siti ancora contaminati, Treviglio e Verdellino ne hanno cinque, Ciserano, Cividate e Zanica ne hanno tre ciascuno. Ben 24 bonifiche riguardano il capoluogo orobico, le altre sono nel territorio provinciale: tre Sorisole, Treviglio e Torre de’ Roveri, due a testa per Albino, Calcio, Casirate, Cortenuova, Dalmine, Gorle, Martinengo, San Giovanni Bianco, San Pellegrino e Zanica.

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