Pumenengo, sparò a un carabiniere
24enne «incapace di intendere e volere»

«Totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti». E’ quest’ l’esito della perizia effettuata su Massimo Filisetti, 24enne di ingegneria meccanica che la sera dell’11 dicembre 2015 a Pumenengo ha sparato con una pistola artigianale contro alcuni carabinieri ferendo alla testa il maresciallo Massimo Dima.

I militari avevano raggiunto l’abitazione del padre del ragazzo per notificare la revoca del porto d’armi da caccia. Lo sparo del 24enne non è stato fatale solo perché il proiettile si è spezzato in 30 pallini che hanno ferito alla testa il maresciallo, salvato dal cappello d’ordinanza. Dopo lo sparo il giovane è scappato con la sua auto insieme alla madre, salvo poi essere fermato dai carabinieri. Il 24enne è accusato di tentato omicidio. Lunedì mattina invece il giudice Ilaria Sanesi ha rinviato al 2 maggio il dibattimento che vede imputata la madre, accusata di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, in quanto il Centro psichiatrico sociale di Bergamo non ha ancora fatto pervenire la relazione sullo stato di salute mentale della donna, che ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato.

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