Treviglio, ricevono reddito di cittadinanza
«Ma nei nostri registri risultano defunti»

Tre casi scoperti dal Comune di Treviglio grazie ai controlli sull’anagrafica delle richieste di reddito di cittadinanza. In altri due accertamenti trovati non residenti.

Continuano le verifiche sui cittadini che hanno richiesto il reddito di cittadinanza in Bergamasca. Dopo i controlli dei giorni scorsi della Guardia di Finanza di Bergamo, ora è il turno del Comune di Treviglio che ha scoperto che addirittura le richieste (e successivi benefici), in tre casi, sarebbero state avanzate da cittadini che in realtà risultano defunti per i registri municipali negli ultimi quattro mesi.

«Non appena messi a disposizione gli strumenti per accedere ai dati relativi al reddito di cittadinanza, l’Amministrazione comunale di Treviglio e gli uffici preposti hanno attivato subito i primi controlli anagrafici – spiegano dal Comune –, evidenziando alcune incongruenze che sono oggetto di segnalazione all’Inps. In particolare tre persone risultano decedute negli ultimi quattro mesi e due risultano non essere mai transitate nel territorio di Treviglio, ma residenti in altri comuni». In tutto fino a luglio sono giunte agli uffici comunali di Treviglio 276 richieste di reddito di cittadinanza.

«Questi controlli sono un segnale di equità sociale – commenta il vice sindaco Giuseppina Zoccoli in Prandina –. È stato fatto un pasticcio con il reddito di cittadinanza, negando per troppo tempo ai comuni la possibilità di sapere nominativi e importi dei beneficiari. Appena abbiamo avuto le credenziali abbiamo iniziato i controlli, rilevando le prime discrepanze opportunamente segnalate all’Inps».

Duro anche il sindaco Juri Imeri. «Il rispetto delle regole è fondamentale e questa attività di controllo conferma la nostra attenzione al tema, che vale anche per case comunali, contributi, regolamenti. L’Inps farà le sue valutazioni, e noi continueremo i controlli».

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