A casa con bombola di ossigeno
A Bergamo ci sono 1234 pazienti

Sono 1.234 le persone che in dieci giorni hanno ricevuto a casa una bombola di ossigeno per poter respirare meglio, in provincia di Bergamo.

A fornire il dato, mentre cresce la preoccupazione per la difficoltà di reperirle data l’alta richiesta in tutta la regione a causa dell’emergenza Coronavirus, è l’Ats (ex Asl) di Bergamo.

«L’assistenza domiciliare con l’ossigeno liquido per i pazienti Codiv-19 è particolarmente importante in questo momento perché consente di seguire in modo idoneo questi malati al domicilio, evitando il ricovero negli ospedali che, come sappiamo, sono al limite della capienza - ha spiegato il direttore Ats Massimo Giupponi - Ringrazio le aziende produttrici che si sono messe a disposizione del nostro Servizio farmaceutico per ottimizzare le forniture attraverso la ripartizione del territorio, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, le farmacie e le forze dell’ordine, che intervengono per il recupero delle bombole esauste, e le UTES. Si tratta di un impegno corale che determina un grande aiuto per l’intero sistema sanitario territoriale nel suo complesso».

L’azienda per la tutela della Salute ricorda che sono solo “il medico di base o il pediatra di libera scelta a prescrivere l’ossigeno liquido tramite ricetta rossa; a seguire le farmacie attivano le aziende competenti per il territorio per la consegna al domicilio. Non è quindi necessario (né possibile) che i singoli cittadini si rivolgano autonomamente alle imprese fornitrici».

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