Abbonamenti a riviste, con raggiro
Truffato per 40mila euro: 6 denunce

È successo nella Bassa. Nel mirino 6 persone, che agivano per conto di un Call Center.

In più occasioni sono state segnalati alla Polizia di Stato di Treviglio dei raggiri ad opera di persone che, chiamando da «Call Center» riescono, con petulanza e frodi, ad effettuare degli abbonamenti ai più disparati servizi, tra cui gas, energia elettrica, telefoni, riviste, nonostante la contrarietà degli utenti chiamati ovvero addirittura a loro insaputa. In particolare il personale del commissariato di Treviglio, guidato da Angelo Lino Murtas, negli ultimi giorni, è riuscito ad identificare e denunciare 6 persone, per la ennesima truffa da loro architettata.

Dopo aver chiamato da un Call center, hanno convinto un 50enne residente nella Bassa Bergamasca, ad effettuare un abbonamento ad una rivista che tratta argomenti sulle Forze dell’Ordine. Convincendolo che i circa 100 euro di abbonamento annuale andavano a favore degli orfani delle stesse forze dell’ordine» e che sarebbe nato un «rapporto di amicizia» in modo da «venirgli incontro» in caso di violazioni al Codice della Strada. Successivamente sono iniziate a giungere delle telefonate sul cellulare e sul telefono dell’abitazione, da parte di pseudo impiegati del Call center, contestando il mancato rinnovo ed invitando a fare un versamento del doppio per sanare il mancato invio della raccomandata.

Periodicamente giungevano quindi numerose telefonate da pseudo impiegati, poi finti dirigenti di forze dell’ordine ed infine finti avvocati, che segnalavano, in un crescendo, sempre più irregolarità e violazioni di legge legate alle mancate revoche. Irregolarità che dovevano essere sanate con dei versamenti passati da 200, a 400 euro, poi da 4.000 a 8.000 euro, accompagnati in più occasioni di minacce di gravissime conseguenze penali, che intimorivano il cittadino. Sostanzialmente nel giro di circa un anno sono stati effettuati numerosi bonifici bancari truffando circa 40.000 euro.

Solo quando il conto corrente era stato svuotato totalmente ed era arrivata dagli appartenenti al Call center l’ennesima richiesta di ben 60.000 euro per chiudere definitivamente la pratica, accompagnata da minacce di gravi conseguenze penali essendo pseudo appartenenti alle forze dell’ordine, il 50enne sempre più intimidito ha deciso di presentarsi al commissariato per chiedere consiglio. È stata quindi verbalizzata la denuncia che ha portato ad avviare immediatamente le indagini, risalendo a tutti i numeri di telefono, ai conti bancari, ai prelievi ed versamenti, identificando 6 persone, di cui tre italiani e tre stranieri, che ben coordinati tra di loro e con varie funzioni nell’ambito della truffa, erano riusciti a depredare tutto il patrimonio della vittima.I 6 sono stati denunciati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA