Dopo la morte di Luca e Matteo
riapre il «Setai»: accolto il ricorso del Tar

Il Tar ha riconosciuto la validità del provvedimento emesso dalla Questura di Bergamo che imponeva la chiusura del locale per 90 giorni, ma ha ritenuto sufficienti i due mesi già effettuati.

Il locale era stato chiuso per disposizione della Questura dal 9 agosto e per tre mesi (fino al 9 novembre) a seguito alla morte di Luca Carissimi e Matteo Ferrari che, secondo il provvedimento, sarebbe stata «direttamente collegabile agli eventi connessi avvenuti all’interno del locale». Lì, infatti, secondo la Questura, è nato il litigio tra i due ragazzi e Matteo Scapin che poi ha portato all’investimento mortale avvenuto a Azzano.

I gestori del Setai avevano fatto ricorso al provvedimento. Un ricorso che, per quanto riporta il legale Omar Hegazi, è stato accolto dal Tar nella mattinata di venerdì 11 ottobre. Il locale, dunque potrà riaprire a partire da oggi, venerdì 11 ottobre.

La sentenza ha confermato la validità del provvedimento di chiusura emesso dalla Questura, ma ha ritenuto sufficienti i due mesi già messi in atto.

Il titolare del «Setai» Massimiliano Colombo fa sapere inoltre attraverso i suoi legali che continuerà nell’impegno con le autorità per garantire sicurezza e prevenzione contro ogni tipo di abuso e di divertimento malsano. «Le prime novità che si metteranno in campo saranno: presenza costante di un mediatore generazionale (psicologo per prevenire e sedare eventuali intemperanze degli avventori), maggiore rigore nei controlli all’ingresso del locale come da indicazioni ministeriali, aumento del numero del personale addetto ai controlli iscritto al registro prefettizio, rinnovate attività di sensibilizzazione per i giovani sui pericoli connessi alle dipendenze e agli abusi».

«Chiedo, inoltre e soprattutto, un impegno globale verso i più giovani nel fondamentale compito di guidare, aiutare e vigilare, per fare come Società nella sua interezza tutto quanto è possibile per prevenire ulteriori tragedie ed educare ancora di più al senso civico e di legalità. Dal canto nostro, con i soci e i miei eccezionali dipendenti e collaboratori, continueremo a mettere in campo con rinnovato entusiasmo e ulteriore determinazione le nostre risorse ed energie per promuovere ancora una volta il nostro motto di “divertimento consapevole”» conclude Colombo.

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