Allagamenti e frane: danni del maltempo
Evacuato il paese di «Don Camillo»

Rischio valanghe in montagna e frane nella Bergamasca, allerta ghiaccio sulle strade mentre il livello del fiume Po sale di oltre un metro in appena 24 ore.

Centinaia di ettari di campagna sott’acqua, vigneti e coltivazioni di cereali e foraggio sommersi, stalle ed edifici rurali danneggiati, animali morti o dispersi, piante divelte e black out elettrici, ma anche frane e smottamenti nelle aree rurali, per un bilancio di milioni di euro di danni. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo. La situazione più difficile - riferisce la Coldiretti - in Emilia Romagna dove è esondato l’Enza con l’allagamento centinaia di ettari in provincia di Reggio Emilia nei Comuni di Boretto e Brescello in località Lentigione, ma l’emergenza si estende anche alle province di Parma e Modena, mentre in tutta la regione sono molti i paesi isolati senza energia elettrica. Danni - conclude la Coldiretti - sono stati provocati dal gelo alle coltivazioni invernali mentre vigneti e alberi sono stati spezzati dal peso del ghiaccio.

Brescello è il comune dove Giovannino Guareschi collocò le gesta di Peppone (il sindaco comunista) e Don Camillo (il parroco). Nel film “Il ritorno di Don Camillo”, i due mettono da parte le differenze ideologiche e si alleano per fronteggiare la piena del fiume, mettere in salvo cose e persone.

Rischio valanghe in montagna e frane nella Bergamasca, allerta ghiaccio sulle strade mentre il livello del fiume Po sale di oltre un metro in appena 24 ore. È quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti sull’ondata di maltempo che sta investendo la Lombardia. In montagna la neve fresca rappresenta il problema principale con il rischio valanghe che rimane forte, mentre a Riva di Solto nella Bergamasca una frana caduta nella notte sulla strada Rivierasca occidentale ha provocato disagi alla circolazione. E sempre in provincia di Bergamo, nella notte a Mezzoldo uno smottamento ha coinvolto un’abitazione fortunatamente senza conseguenze mentre a Gandellino si è dovuti intervenire per ripristinare il torrente della Valle Pese che ha scaricato in strada fango e detriti a causa delle abbondanti piogge. Contro le insidie del ghiaccio sono già stati mobilitati in diverse zone della Lombardia i trattori degli agricoltori Coldiretti per spargere il sale e rendere più sicure le strade. Intanto il fiume Po è salito di oltre un metro in appena 24 ore al Ponte della Becca in provincia di Pavia.

Il rapido innalzamento del più grande fiume italiano è rappresentativo della situazione di difficoltà dei bacini idrografici lungo la Penisola con allarmi, tracimazioni e paesi evacuati con conseguenti allagamenti delle campagne. In provincia di Reggio Emilia – sottolinea la Coldiretti - è tracimato l’Enza, affluente del Po, nel Parmense ci sono problemi con la piena del Taro, il Serchio è esondato in provincia di Lucca e timori ci sono anche in Liguria. Dopo un lungo periodo di siccità le precipitazioni per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni – continua la Coldiretti - aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. La spallata del maltempo arriva dopo un anno che è stato fra i più secchi e caldi della storia meteorologica dell’ultimo secolo. Nel 2017 in Lombardia – spiega la Coldiretti – è caduto il 38% di acqua in meno, mentre in Italia quasi 1/3 in meno (-30%) che ha provocato la più grave siccità dal 1800 (dati Isac Cnr) con drammatici effetti sull’agricoltura, ma anche rischi per gli usi civili ed industriali. L’energia termica accumulata – conclude Coldiretti – è alla base di anomalie climatiche sempre più estreme che negli ultimi dieci anni hanno causato danni in Italia per oltre 14 miliardi di euro.

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