Bergamo e l’aumento dell’Iva
Su «L’Eco» gli effetti della crisi

Rimanere ancora per tanto tempo senza un Governo, potrebbe costare caro alle tasche dei bergamaschi.

In mancanza di un Esecutivo che entro la fine dell’anno non sia in grado di trovare, attraverso una legge di Bilancio, 12,5 miliardi di euro per il 2019, scatteranno automaticamente le cosiddette «clausole di salvaguardia», ovvero le disposizioni che imporranno l’aumento dell’Iva a partire dal 1° gennaio 2019, facendo crescere le aliquote che ad oggi si attestano al 10% e al 22%, rispettivamente all’11,5% e al 24,2%.

Un aumento che, secondo una rielaborazione del Sole 24 Ore, inciderà in media di 411 euro ogni per ogni famiglia bergamasca. Tra le regioni italiane, la Lombardia è quella che soffrirà, in percentuale, più di tutte le altre e questo perché è anche la regione in cui già si spende di più in termini assoluti. I dati dell’Istat parlano infatti di una spesa media annua di 29.094 euro a famiglia, che con l’incremento dell’Iva schizzerebbe sopra i 29.500 euro, per un rincaro dell’1,41%. Tenendo conto che nella nostra provincia vivono 463.700 famiglie, il gettito annuo per la sola Bergamasca si aggirerebbe intorno ai 190 milioni e 600 mila euro.

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