Bergamo, «false» esenzioni
Duemila multe a cronici e invalidi

Sanzioni sono state recapitate nei giorni scorsi a pazienti che avevano ottenuto l’esenzione senza averne diritto. Un pasticcio burocratico legato alla complessa normativa.

Nelle cassette delle lettere non hanno trovato biglietti festosi, con auguri natalizi e di buon anno. Bensì verbali per il recupero dei ticket sanitari del 2011 e il 2012. Pazienti cronici, invalidi con varie patologie che, secondo la lettera spedita, avevano ottenuto, ma senza averne diritto, l’esenzione dal pagamento dei ticket farmaceutico. «Parliamo di 2 mila persone», evidenzia Orazio Amboni, dipartimento Welfare della Cgil che invoca l’adeguamento della normativa regionale. Secondo Francesco Corna della Cisl «l’intervento deve essere anche a livello nazionale». Come sottolinea Amerigo Cortinovis della Uil, «vittime di questa situazione sono gli utenti più fragili». Ma l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera replica: «Non possiamo fare altrimenti, dobbiamo applicare la norma altrimenti incorriamo in un danno erariale».

Nelle lettere recapitate nei giorni scorsi, spiega Amboni, «si fa riferimento a dichiarazioni considerate mendaci e per le quali gli utenti si sarebbero resi responsabili di una serie di violazioni anche al codice penale». I fatti contestati risalgono agli anni 2011 e 2012 per i quali l’Ats e la Regione stanno provvedendo a eseguire dei controlli per individuare eventuali evasori fiscali: «Stiamo assistendo un centinaio di invalidi con pluripatologie e pazienti cronici che - continua Amboni - avevano presentato la domanda di esenzione e che avevano acquistato farmaci prescritti dai propri medici sulla base della normativa nazionale e regionale». Norme non semplici: «Non solo per i malati, ma anche per i medici e per il personale di sportello dell’allora Asl a cui i pazienti si erano rivolti». L’elenco delle esenzioni con relativi codici «riempie più pagine, ma addirittura è cambiato più volte negli anni e persino più volte in uno stesso anno. Inoltre, la normativa regionale si differenzia da quella nazionale prevedendo requisiti e tetti di reddito diversi». Infine, agli utenti veniva chiesto «di conoscere, farmaco per farmaco, compresa la classificazione tra generici e non, perché la compartecipazione al ticket era diversa»

© RIPRODUZIONE RISERVATA