Bergamo, lutto nel mondo dell’università
È morto Castoldi, rettore per dieci anni

Alla guida di via Salvecchio per dieci anni ha dato un fondamentale impulso alla crescita dell’ateneo bergamasco.

Si è spento venerdì 19 aprile l’ex Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Alberto Castoldi. Alla guida di via Salvecchio per dieci anni ha dato un fondamentale impulso alla crescita dell’ateneo bergamasco.

Professore ordinario di Letteratura francese, poi preside della facoltà di Lingue e letterature straniere, ha ricoperto per due mandati (dal 1999 al 2009) il ruolo di Rettore dell’Università degli studi di Bergamo. Direttore del Centro arti visive, del Centro sulla Contemporaneità e presidente del Bergamo Film Meeting, ha diretto anche la collana di letteratura Bergamo University Press. È autore di 128 pubblicazioni e vanta numerose collaborazioni di ricerca con la Francia.

Superando la querelle infinita tra campus universitario e poli decentrati si deve a Castoldi l’acquisizione della sede di via dei Caniana per la facoltà di Economia, il riassetto dei chiostri di Sant’Agostino per le discipline umanistiche, quando il Comune non riuscì a far fronte ai costi aumentati per le facoltà umanistiche in un’idea di università diffusa sul territorio. Contemporaneamente ci fu la crescita di Ingegneria a Dalmine, poi l’avvio della ristrutturazione del Collegio Baroni, forse il capitolo più complesso, mentre aumentavano sempre di più le difficoltà di finanziamento pubblico. Sulle strutture dell’era Castoldi ha potuto impiantarsi il quinquennio di internazionalizzazione di Stefano Paleari, concluso con l’avvio di una seconda fase strutturale: il completamento di Sant’Agostino, aula magna e chiostri e l’avvio dell’operazione Montelungo portata avanti dall’attuale Rettore Remo Morzenti Pellegrini.

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