Bergamo, nell’anno del Covid-19 crescono le percosse e truffe online

I reati secondo il report del «Sole 24 ore». Bergamo guadagna 20 posizioni: più sicura rispetto al ’19.Ma tengono usura e i delitti online. Oltre 28 mila denunce.

La notizia positiva è che Bergamo e la sua provincia «guadagnano» 20 posizioni sul fronte della sicurezza, passando dalla 46 a alla 66 a in un anno: e nella classifica stilata annualmente dal «Sole 24 ore» sull’indice della criminalità in Italia, più si è in fondo e meglio è. La notizia negativa è che anche nell’anno del Covid-19 (perché i dati sono riferiti al 2020) che, com’è noto, ha gravato pesantemente soprattutto sulla Bergamasca, alcuni reati hanno tenuto anche nella nostra città e provincia così duramente colpita dalla pandemia.

Quali? Spulciando i numeri elaborati dal Sole sulla base dei dati delle denunce raccolte dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale (e dunque confluite al ministero dell’Interno da tutte le forze dell’ordine), emerge che nella Bergamasca hanno «tenuto» i reati avvenuti tra le mura domestiche. In primis le percosse: nella classifica delle denunce per questo reato la Bergamasca si piazza all’11° posto, con ben 334 denunce e un’incidenza (che è il dato che determina la posizione nelle varie classifiche) pari a 29,9 casi ogni centomila abitanti. E 334 denunce per percosse sono tante: basti pensare che Bologna, che si piazza al secondo posto (al primo c’è Imperia, con solo 127 denunce ma un’incidenza pari a 59,4), le denunce sono state 404. E a Milano 945, a Roma 730 e a Bari 222. Un dato che conferma anche quanto i centri antiviolenza denunciano dall’inizio della pandemia: un aumento dei reati subiti dalle donne tra le mura domestiche. E le lesioni sono tra questi.

Un altro fenomeno che vede Bergamo ai vertici delle classifiche sulla criminalità è il riciclaggio di denaro: siamo alla 12 a posizione in Italia, con 56 denunce in un anno e un’incidenza pari a 5 casi ogni centomila abitanti. Al primo posto c ’è Pavia, con 77 denunce e incidenza pari a 14,1. Anche l’usura, benché con sole 10 denunce e un’incidenza pari a 0,9 casi ogni centomila abitanti, è tra i reati più denunciati a Bergamo: nella classifica siamo al 13° posto, quando al primo c’è Gorizia, con 4 casi ma incidenza di 2,9.

Altro reato che si può commettere da casa è quello informatico: qui Bergamo è al 31° posto per i «delitti informatici» (con 397 denunce e incidenza pari a 35,6) ma al 92° per le truffe e frodi informatiche (con ben 3.460 denunce e incidenza di 309,9: per fare un paragone Gorizia, anche in questo caso al primo posto, ha registrato 861 denunce ma incidenza pari a 632,9 ogni centomila abitanti). C’è poi tutto il capitolo dei furti, che ci vede a metà classifica (52ª posizione), con 10.098 denunce presentate nel 2020, vale a dire 904,5 ogni centomila abitanti: Milano, che è al primo posto, ha registrato 72.443 denunce per furto e un’incidenza pari a 2.208,7.

Fanalino di coda Potenza, con 1.255 furti e incidenza di 347,7, anche se la provincia con meno furti in assoluto è Isernia, con solo 303 denunce nel 2020 e un’incidenza di poco superiore di Potenza (362,5) che fa piazzare la città molisana al penultimo posto. Da segnalare, per Bergamo, le ben 134 denunce raccolte dalle forze dell’ordine per altrettanti casi di estorsione: significano un’incidenza pari a 12 ogni centomila abitanti, che collocano la Bergamasca al 66° posto nella relativa classifica di quel reato contro la persona.

In totale la provincia di Bergamo lo scorso anno ha registrato 28.796 denunce di «delitti» (intesi come reati), pari a un’incidenza di 2.579,4 ogni centomila abitanti. Dato che, come detto, ci piazza al 66° posto in Italia. L’anno prima, quando eravamo alla 46° posizione, le denunce erano state oltre dodici mila in più – 36.830 – con un’incidenza pari a 3.299. In questo il Covid ha giocato un ruolo se vogliamo positivo. A livello nazionale, Milano resta al vertice della classifica quale città meno sicura d’Italia – stando all’incidenza sulla popolazione delle denunce presentate – con 159.613 denunce e incidenza pari a 4.866,3. Comunque in netta discesa rispetto al 2019, quando nel capoluogo lombardo e nella sua provincia le denunce furono 219.671 (oltre 60 mila di più) e l’incidenza pari a 6.697,4.

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