Brembo, nuovo stabilimento in Cina
Il futuro: la sfida dei freni elettrici

A Nanchino il nuovo polo produttivo della multinazionale bergamasca nel Paese del Dragone: è il terzo. «Entro cinque anni diventerà il nostro primo mercato».

Brembo scommette sulla Cina, destinata «a diventare il nostro primo mercato entro cinque anni», e conferma i piani di rafforzamento «anche attraverso acquisizioni e fusioni». Il presidente Alberto Bombassei annuncia da Nanchino – dove è volato lunedì 1 aprile con lo stato maggiore della società per l’inaugurazione – il nuovo polo produttivo, cento milioni d’investimento e 450 addetti, il terzo della multinazionale dei freni sul territorio cinese. E disegna il futuro della multinazionale orobica, 2,6 miliardi di ricavi netti nel 2018, 10.600 dipendenti nel mondo.

«Non escludiamo operazioni di acquisizioni e di fusioni a costo di sacrificare il controllo assoluto scendendo fino al 30 per cento, senza però rinunciare al controllo gestionale e operativo», ha spiegato il vice presidente esecutivo della società, Matteo Tiraboschi. Proprio per questo, all’ordine del giorno dell’assemblea del 18 aprile i soci saranno chiamati a votare un aumento di capitale fino al 10% e la modifica statutaria, con l’introduzione del meccanismo della maggiorazione del voto, che rafforzerà il ruolo della famiglia Bombassei, che già controlla, attraverso la «Nuova Fourb», il 53% del capitale del gruppo.

Nell’immediato l’attenzione è puntata sul grande Paese asiatico, destinato a diventare entro cinque anni «il primo mercato di Brembo». Oggi, dopo vent’anni di presenza, ha raggiunto i 302 milioni di giro d’affari, ed è al terzo posto dopo Stati Uniti e Europa. E i fari sono puntati soprattutto su un settore che cresce a ritmi importanti: la mobilità elettrica. Lo scorso anno sono stati venduti 1,3 milioni di veicoli (pari al 4% del mercato totale in Cina) a batteria e ibridi, con un incremento del 6% rispetto al 2017. «Un segmento di mercato interessante in tutto il mondo – ha spiegato Tiraboschi –, stiamo investendo molto sullo sviluppo di un impianto frenante nuovo, totalmente elettrico, i risultati li potremo vedere fra due anni, c’è già un accordo con un importante partner produttivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA