Omaggio a Bruni a Palazzo Frizzoni
Vescovo: «Uomo alla ricerca del bene comune»

Aperta la camera ardente a Palazzo Frizzoni per l’ex sindaco Roberto Bruni. Sedute sospese per ricordare l’avvocato in Tribunale a Bergamo. Il cordoglio del mondo politico e della città.

L’omaggio a Roberto Bruni in quella sala consiliare di Palazzo Frizzoni in cui ha trascorso tantissime serate coltivando la grande passione per la politica e la sua voglia di spendersi per il bene comune. Mercoledì 11 settembre intorno alle 10 si è aperta la camera ardente per ricordare l’avvocato e amministratore morto martedì sera dopo una lunga malattia all’età di 70 anni. I primi ad arrivare il sindaco Giorgio Gori e il vice sindaco Sergio Gandi, molto assessori, la moglie Maria Teresa e le figlie Barbara e Federica, il presidente del Consiglio comunale Ferruccio Rota.

Anche il vescovo Francesco Beschi si è recato a Palazzo Frizzoni, Dopo alcuni istanti di raccoglimento orante, ha voluto esprimere la sua vicinanza alla moglie e alle figlie, ma insieme anche all’intera comunità cittadina: «Fu il sindaco Bruni ad accogliermi il giorno del mio ingresso come Vescovo di Bergamo, dieci anni fa. Non dimentico che nel suo discorso mi disse cordialmente che se avessi desiderato si sarebbe fatto compagno di strada per farmi conoscere la città. Una promessa che negli anni si è avverata al di là della prospettiva evocata, infatti terminato il suo incarico di primo cittadino abbiamo continuato a camminare insieme incontrandoci in diverse occasioni, soprattutto nel dialogo su alcuni temi significativi che la società e la politica mettevano volta per volta in evidenza, dove sempre emergeva il suo essere uomo in ricerca del bene comune, della giustizia, di un senso che interpella una responsabilità morale e valoriale. C’è poi un ulteriore modo con cui ha camminato con me e con la diocesi, quello della sua professionalità attenta e qualificata con cui ci ha affiancato, aiutato, sostenuto in situazioni delicate e in problemi non facili. Che il Signore gli faccia la sorpresa di rivelarsi come il volto di ciò che, da laico, ha cercato come orizzonte di significato dei valori umani che sempre ha vissuto, promosso e difeso».

In Tribunale a Bergamo ha ricordato Roberto Bruni nell’aula della Corte d’Assise di via Borfuro, intorno alle 9. Sedute sospese per qualche minuto per commemorare l’avvocato scomparso. A ricordarlo il presidente della Camera penale della Lombardia orientale, Emilio Gueli, il presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesca Pierantoni, il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e il giudice Gaetano Buonafede. Bandiere a mezz’asta anche all’aeroporto di Orio al Serio.

Amico, avversario, esempio, leale oppositore, consigliere fidato. È stato proprio Giorgio Gori a ricordare Roberto Bruni come un sindaco che ha amministrato con intelligenza e con passione. Voleva bene alla città e lo ha dimostrato nell’impegno costante, continuato anche nei cinque anni all’opposizione dopo la bruciante sconfitta del 2009. Ha ricevuto la fascia da Cesare Veneziani, l’ha lasciata a Franco Tentorio, ha salutato con gioia la vittoria di Giorgio Gori nel 2014 e anche il bis di pochi mesi fa.

Ci ha lasciati un uomo retto, preciso, rigoroso - scrive Giorgio Gori , ma al tempo animato da grande passione civile: un vero democratico, un uomo di limpidi ideali e di fortissimi valori morali. Roberto Bruni è stato un uomo delle istituzioni, prim’ancora d’essere per cinque anni il nostro sindaco: era questa la sua cultura, saldamente ancorata alla storia della sua famiglia e al dettato della Costituzione. È stato un difensore del diritto e dei diritti, nella dimensione professionale come in quella politica, un uomo che ha legato la sua vita alla promozione della giustizia».

A ricordare Bruni la sua squadra per cinque anni alla guida di Palafrizzoni (dal 2004 al 2009). «Sono profondamente dispiaciuto - dice Giovanni Sanga, che fu vicesindaco e assessore – . Ero molto legato a Roberto. Ogni incontro con lui lasciava sempre qualcosa». L’amore per la politica non l’ha abbandonato fino agli ultimi giorni e sono molti i politici che lo ricordano con un affetto «bipartisan», da Maurizio Martina a Elena Carnevali e Antonio Misiani, fino all’avversario Daniele Belotti.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana esprime il proprio cordoglio: «È stato un bravo sindaco - ha dichiarato Fontana - un valido consigliere regionale, un avvocato competente ma, soprattutto, una persona perbene che ha vissuto con passione le Istituzioni. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente - ha concluso - e ci manchera’, con tutta la sua pacatezza e sobrietà».

Anche la Cgil si unisce al cordoglio per voce di Gianni Peracchi, segretario generale della confederazione bergamasca. «Anche se da tempo ci si conosceva, il primo incontro ufficiale con lui, a mia memoria, lo avemmo in occasione di un convegno pubblico nel 1993, all’indomani dell’approvazione del decreto di privatizzazione del lavoro nel pubblico impiego. Al Montecchio di Alzano l’auditorium era gremito. Tra i relatori Mario Rusciano e Franco Provera, neo amministratore straordinario dei Riuniti di allora. Roberto Bruni portò il suo contributo, qualificato come sempre, in qualità di assessore al personale del Comune di Bergamo, allora guidato da Galizzi. Lo incontrammo in molte altre circostanze dopo quella volta: un dibattito pubblico sulla difesa della Costituzione con il prof. Tagliarini e Riccardo Terzi, l’assegnazione del Premio Anziani per Bergamo al papà Eugenio, il rapporto sindacale con lui in qualità di sindaco, i dibattiti alla Malga Lunga, ultimo in ordine di tempo quello sul referendum di riforma costituzionale, e, più recentemente gli incontri in qualità di Presidente di Sacbo. Alle specifiche iniziative, si aggiungevano poi solide relazioni politiche, la condivisione di amicizie comuni, la condivisione, soprattutto, di una visione democratica e innovativa della politica e della pubblica amministrazione, il senso di equità e di giustizia sociale e uno spirito di libertà e antifascismo incondizionato. Primo Maggio e Venticinque Aprile sempre presente. Percorsi, tratti ed esperienze fatti insieme che hanno consegnato a noi, come a tanti altri, l’onore di ascoltare una persona competente, attenta, generosa, colta, impegnata, di intelligenza, umanità e spessore fuori dal comune. Senza piaggeria alcuna. Di questi tempi - in ogni tempo, per la verità - la sua presenza sarebbe una ricchezza preziosa».

Cordoglio sui social anche dal mondo degli avvocati e dai vertici Sacbo. «Ci ha dato una grande lezione di moralità, etica e coraggio» ha ricordato il direttore generale Sacbo Emilio Bellingardi. «Maestro e riferimento» per Francesca Pierantoni, al timone dell’Ordine degli avvocati.

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