Brusaferro: «Casi in calo in tutte le regioni
Pure in Lombardia. Il virus circola ancora»

L’Indice Rt in Lombardia è sceso da 0,62 a 0,51. «In tutte le regioni i casi sono in decremento ma rimangono le differenze tra le regioni. Anche in Lombardia c’è un decremento giornaliero dei casi».

Lo ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, sottolineando che «la curva epidemica è stabile ed è in calo» mentre «sta crescendo la quota degli asintomatici». I dati «sono buoni e danno garanzia della capacità delle Regioni di intervenire», ma il virus «ancora circola e non possiamo allentare le misure di protezione individuale». E se «non possiamo escludere un incremento nelle prossime settimane», sappiamo «che abbiamo un sistema capace di intercettarli». È la sintesi della conferenza stampa settimanale sull’emergenza coronavirus. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha commentato: «Dati incoraggianti, ma serve cautela».

«L’obiettivo è quello di evitare in maniera assoluta le ripartenze della curve epidemica che poi siano incontrollate. Ci aspettiamo però che, su base settimanale, ci potrebbero essere delle crescite di casi nelle singole parti di regioni o episodi man mano che andiamo a garantire ampi gradi di libertà. Tutti i sistemi di monitoraggio stanno migliorando significativamente, questo è un elemento estremamente importante».

«Rt (il valore Rt misura la potenziale trasmettibilità del virus: se è minore di 1 il rischio di diffusione diminuisce, ndr) ha una grande oscillazione e questa oscillazione ci da un elemento dinamico. È importante che Rt non venga visto come una pagella perché non lo è. Va letto non da solo ma con gli altri dati che mostriamo». Ricordiamo che il Rt è tra i parametri che entrano, come per esempio il numero di tamponi effettuato, nel monitoraggio settimanale, monitoraggio che sarà importante per stabilire tra quali regioni ci si potrà spostare dal 3 giugno. «C’è un modello di monitoraggio che il paese ha adottato - ha aggiunto Brusaferro -, ma non è uno strumento per comparare i sistemi sanitari regionali, accompagna il Paese e le singole regioni a condividere ciò che avviene per intervenire tempestivamente».

«Tanto più andremo verso un numero di casi limitato e tanto più il sistema sarà sensibile per individuare subito i casi. Procede la crescita della quota degli asintomatici e questo significa che sempre di più le Regioni fanno tamponi e contact tracing». «Le nostre misure hanno funzionato in tutte le regioni, sia dove è circolato molto intensamente sia dove è circolato molto meno. Il virus circola ancora e non possiamo allentare le misure di comportamento individuale. Nelle prossime settimane certamente si avranno dei dati che ci consentiranno di capire meglio come sta evolvendo la situazione».

«Abbiamo un sistema che è capace di intercettarlo e questa è la migliore garanzia, ma i nostri comportamenti sono quelli che determinano la circolazione del virus. Il Paese continua a essere a tre velocità con delle regioni che hanno pochi casi e altre con una presenza significativa, anche se la fase di decrescita prosegue in tutte le regioni. Anche la Lombardia ha un netto trend in calo. Questo segnala che sebbene sia ancora la regione più colpita, quotidianamente ha un decremento dei casi».

Dopo la conferenza stampa è arrivato anche il commento di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia:«Esprimo soddisfazione per il dato diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità, un primo passo avanti verso la tanto auspicata “nuova normalità” e un premio alla volontà dei lombardi, cui va il mio ringraziamento, che hanno rispettato le regole. Guai però ad abbassare la guardia e a pensare che il virus sia stato sconfitto. Non è così, proseguiamo nei comportamenti virtuosi per non vanificare gli sforzi fin qui fatti». Secondo il report settimanale dell’Iss sull’andamento dell’epidemia, l’indice Rr della Lombardia è pari a 0,51, in discesa rispetto all’ultima rilevazione che faceva segnare 0,62. il livello di rischio passa così da «moderato» a «basso».

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