Calusco, il ponte rischia 2 anni di chiusura
Su L’Eco tutte le alternative per i pendolari

Sedici minuti dopo la mezzanotte di venerdì tutto si divide. Di qua Calusco, di là Paderno: l’Adda torna a farla da padrone, il ponte San Michele chiude dopo 129 anni di onorato servizio.

L’epilogo di una giornata convulsa, cominciata sui tavoli di Rfi (società del gruppo Ferrovie) intorno alle 17, quando è arrivato un rapporto sullo stato del ponte. Allarmante, al punto da deciderne la chiusura in fretta e furia: alle 20 i sindaci sono (chi più, chi meno) avvisati, alle 23 i tecnici delle Ferrovie arrivano sul posto e dopo poco più di un’ora è tutto finito. Anzi, no, comincia tutto. Il vicepresidente della Provincia Pasquale Gandolfi e il sindaco di Calusco Michele Pellegrini (affiancato dall’assessore Massimo Cocchi) vanno all’attacco dei tecnici di Rfi, che fanno già capire l’antifona: due anni di lavori per rimettere in sesto il tutto. E fin qui non ci piove. «Quattro mesi di chiusura della strada? Almeno...» si lasciano sfuggire, poco convinti, in verità.

Da dove passo con l’auto per raggiungere Lecco? Oppure: che treno devo prendere per andare in ufficio a Milano? Sono queste le domande che in molti si stanno ponendo visto che domani riprenderà la settimana lavorativa con il ponte San Michele fra Calusco e Paderno chiuso al traffico ferroviario e veicolare.

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