Canzoni, poesie e il rombo dei motori
per l’ultimo saluto a Franco «Tex»

Aveva tante passioni, Franco Speroni: la motocicletta, gli amici, la cucina, la musica di Vasco, le avventure in giro per il mondo. Una vita intensa, la sua, come hanno ricordato con le lacrime agli occhi i tanti amici che ieri alla casa del commiato di Seriate lo hanno salutato prima dell’ultimo viaggio, scortato da decine di bikers, fino al cimitero di Bergamo.

Trentasette anni, di Celadina, Franco Speroni è morto la notte tra martedì e mercoledì schiantandosi in moto contro la torre del Galgario, in città, mentre rientrava dopo una serata trascorsa a festeggiare il compleanno dell’amico che era in sella con lui e che sta ancora lottando per la vita al Papa Giovanni. Viveva a Bergamo, in via Celadina, insieme alla mamma Annalisa e lavorava in alcuni ristoranti della provincia come chef.

Una sala troppo piccola non ha potuto contenere, ieri mattina, tutti coloro che hanno voluto stargli vicino anche nell’ultimo suo viaggio, e si sono stretti intorno alla mamma. Tante lacrime e qualche sorriso, strappato a fatica dai mille ricordi con i quali gli amici di sempre hanno provato a descrivere la personalità e il carattere di Franco Speroni e a trasmetterne la sua voglia di vivere. Ognuno con tanti aneddoti e un nomignolo diverso: Tex Ban, ma anche Franky, Franchino, Chicco. Per uno di loro, Luca Parietti, Franco Speroni era semplicemente «Sbi».

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