Caroscuola, un italiano su due
non detrae le spese: ecco come fare

Un italiano su due non detrae il 19% delle spese per la scuola dei figli: dall’asilo nido ai libri ecco tutte le voci rimborsabili.

Quasi un italiano su due non sa che può detrarre il 19% delle spese per la scuola dei figli. Il dato emerge dal nuovo Osservatorio mensile di Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa. «Il 41% degli intervistati – afferma Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio della società di credito al consumo del gruppo Bnp Paribas – non è conoscenza dell’agevolazione fiscale e l’8% sceglie consapevolmente di non approfittarne. La detrazione è applicabile a una spesa massima di 717 euro e gli studenti di ogni ordine e grado in Italia che possono usufruire della detrazione sono oltre 8 milioni, nelle casse dello Stato rischiano perciò di rimanere centinaia di milioni di euro che le famiglie potrebbero recuperare».

Ma quali sono le spese scolastiche detraibili? Innanzitutto la tassa d’iscrizione a scuola, ma anche il servizio di mensa quando è reso dal Comune o da altri soggetti. Non sono spese detraibili quelle sostenute per lo scuolabus, la cancelleria e i testi per la scuola secondaria. Sono detraibili i contributi obbligatori o il contributo volontario e le erogazioni liberali deliberate dagli istituti scolastici e finalizzati alla frequenza scolastica, a patto che abbiano obiettivi diversi dalle donazioni alle scuole per l’innovazione tecnologica, l’edilizia scolastica o l’ampliamento dell’offerta formativa. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile trovare un vademecum completo).

Per documentare la spesa per la frequenza della scuola occorrono le ricevute di pagamento, come i bollettini postali o i bonifici, oppure una certificazione della scuola, del Comune e della società esterna che ha incassato l’importo. Per i figli più piccoli che frequentano l’asilo nido pubblico o privato o le sezioni primavera, le spese per la retta sono detraibili al 19 % per un massimo di 632 euro per ciascun figlio.

Gli italiani pensano di spendere il 6,5% in meno rispetto allo scorso anno per la scuola dei figli (611 euro contro i 654 del 2017) sempre secondo la ricerca Doxa. Nel Nord Ovest si registrano le spese più elevate: 698 euro contro i 540 dell’Italia meridionale e insulare. Gli esborsi aumentano soprattutto per le famiglie con almeno due figli in età scolare: se le coppie con un solo figlio spendono in media 458 euro, quelle più numerose (due o più figli) dovranno spendere mediamente 686 euro. Il 57% farà ricorso al reddito attuale, mentre il 38% utilizzerà risparmi accantonati e aiuti esterni quali borse di studio, aiuto da parte di parenti/amici, prestiti o finanziamenti. I numeri sono in linea con quelli dello scorso anno.

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