Carrera: «Gasp super, ma andrei di corsa sulla panchina dell’Atalanta»

Due grandi ex parlano di Atalanta: Carrera e Donadoni. «La panchina della Juventus? Mi fa piacere che qualcuno abbia pensato a me ma non ho avuto nessun contatto con il club. Non avrei difficoltà a parlare con Agnelli, Nedved e Paratici ma io non ho mai allenato in Italia, anche se sono stato al fianco di un grande allenatore come Conte. Magari potrei avere un vantaggio in più ma mi risulta, ad esempio, che anche Simone Inzaghi sia amico di Paratici». Lo ha dichiarato Massimo Carrera, ex calciatore della Juventus e collaboratore di Antonio Conte nel suo periodo in bianconero, poi sulla panchina dello Spartak Mosca.

«Ritorno a lavorare con Conte? Non si sa ancora dove andrà, io mi fiderò solo quando vedrò l’annuncio ufficiale. In questo momento cerco una carriera da primo allenatore come fatto in Russia, mi sono divertito. Ma se dovesse richiamarmi Conte sarei in difficoltà» ha detto Carrera che andrebbe sulla panchina dell’Atalanta, pur spendendo parole importanti su Gasperini. «Ho seguito spesso l’Atalanta, gioca un calcio fatto di pressing con aggressività e qualità. Zapata è un attaccante completo, veloce e rapido. Castagne? Buon difensore, ovviamente nel calcio di Gasperini si esprime bene, bisogna vederlo a 4. Ci andrei di corsa ma ora hanno un allenatore che sta facendo la storia».

E poi, Roberto Donadoni, da Cisano. «Credo che l’Inter avrebbe firmato se le avessero detto che si sarebbe giocata la Champions nell’ultima giornata in casa contro l’Empoli. Anche se hanno perso in maniera pesante a Napoli devono trovare le energie per battere un avversario che però ha assoluto bisogno di fare risultato per ottenere la salvezza». Così, ai microfoni di Sky Spoirt, l’ex ct azzurro, Roberto Donadoni sulla lotta Champions e salvezza che infiamma l’ultima giornata di campionato. «Per l’altro posto che vale la massima competizione europea ho il cuore un pò diviso tra Atalanta e Milan - spiega riferendosi alle sue ex squadre -, però devo dire che è entusiasmante avere questa incertezza nella classifica finale a 90’ dal termine». Lo stesso discorso vale per la salvezza, ma qui più che entusiasmo c’è apprensione soprattutto perché Fiorentina e Genoa mai avrebbero pensato di poter retrocedere. «Magari hanno inciso anche le incertezze legate agli allenatori e probabilmente non avrebbero mai pensato di giocarsi tutto nell’ultima gara per la salvezza, ma è qui che si vede lo spessore della squadra».

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