Case popolari, rivoluzione in arrivo
Addio all’appartamento a vita

In Regione si prepara una vera e propria rivoluzione per l’edilizia pubblica. Contratti a tempo e controlli annuali sul reddito.

Fa discutere la riforma delle case popolari, il cui iter deve iniziare in commissione al Pirellone. Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale lo scorso 6 novembre, cambia le regole della gestione dell’edilizia residenziale pubblica e regolamenta l’erogazione del servizio. La nuova legge, finanziata dalla giunta con 350mila euro, è stata illustrata la scorsa settimana dal vicepresidente della Regione e assessore alla Casa, Fabrizio Sala (Forza Italia), in commissione Territorio. Adesso potrà iniziare l’iter in Consiglio regionale.

La riforma uscita dalla giunta prevede l’istituzione di un sistema di accreditamento per cui i servizi abitativi potranno essere forniti anche da operatori accreditati. Insomma, anche i privati potranno entrare nel meccanismo del settore, un po’ come già accade nella sanità. Per cui i servizi abitativi potranno essere forniti, oltre che da Comuni e Aler, anche da operatori accreditati, come ad esempio soggetti del terzo settore, cooperative, imprese edilizie e altri enti anche a partecipazione pubblica. Altra grande novità riguarda i contratti di locazione, che saranno temporanei e di otto anni, naturalmente rinnovabili. I controlli sul reddito e sui requisiti di permanenza saranno annuali. L’obiettivo di Palazzo Lombardia è creare una mobilità maggiore tra gli inquilini delle case popolari, per fare in modo che a usufruire del servizio sia veramente chi ne ha bisogno.

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