Caso Maxwork, novità sull’ex questore
Finolli rischia gli arresti domiciliari

L’ex questore Dino Finolli rischia di finire ai domiciliari per il caso Maxwork. Il tribunale del Riesame ha accolto (a metà) l’istanza della Procura di Bergamo che chiedeva per lui il carcere per pericolo di reiterazione del reato.

L’ex questore Dino Finolli rischia di finire ai domiciliari per il caso Maxwork. Il tribunale del Riesame ha accolto (a metà) l’istanza della Procura di Bergamo che chiedeva per lui il carcere per pericolo di reiterazione del reato. Finolli è accusato di aver accettato regalìe in cambio di favori all’amico Giovanni Cottone, ex procacciatore di clienti per la Maxwork ed ex marito dell’attrice Valeria Marini. Cottone, invece, resterà in carcere, dove era finito per aver violato i domiciliari: il gip Ciro Iacomino ha respinto l’istanza dei difensori che chiedevano i domiciliari.

Il Riesame ha anche deciso i domiciliari per gli ex manager della Maxwork Placido Ilario Sapia, Giulia Tassari, Giampiero Silan e Paola Stucchi. Per Massimiliano Cavaliere, ritenuto l’amministratore di fatto di Maxwork, attualmente ai domiciliari, il tribunale ha disposto il carcere. Le misure non sono immediatamente esecutive: sarà la Cassazione, a cui i difensori faranno quasi sicuramente ricorso, a decidere l’efficacia delle misure.

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