Centrodestra in piazza, unito - Video
«Trasparenza: no alla maxi moschea»

Un centinaio di militanti davanti a Palafrizzoni per dire no all’ipotesi di un luogo di culto per gli islamici.

Un centinaio di militanti e centrodestra unito e compatto per dire no all’ipotesi della maxi moschea con fondi dal Qatar. Ipotesi tra l’altro già cassata da Palafrizzoni in più riprese, la più recente con la presa di posizione del sindaco Giorgio Gori. Presenti tutti i partiti con i massimi vertici provinciali: dalla Lega Nord (organizzatrice della manifestazione) a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia. Un’unità sottolineata nel suo intervento da Gregorio Fontana, parlamentare azzurro, presente insieme ai colleghi leghisti (ma senatori) Giacomo Stucchi e Roberto Calderoli.

«Diciamo no alla maxi-moschea e chiediamo trasparenza sul Piano B», la richiesta del segretario cittadino leghista, Massimo Bandera. Sostanzialmente ripetuta negli interventi degli altri esponenti del centrodestra, come Alessandro Sorte, Alberto Ribolla e Stefano Benigni. Viviana Beccalossi, assessore regionale all’Urbanistica ed esponente di Fratelli Italia ha invece annunciato battaglia «per difendere la nostra legge regionale» che ha posto forti limiti alla costruzione di luoghi di culto, moschee in primis.

Sempre dal lato della Beccalossi, l’intervento di Andrea Tremaglia che ha puntato l’indice sulla comunità islamica di Bergamo e su Palafrizzoni: «Sono gli interlocutori sbagliati, basta vedere chi hanno ospitato: un imam in galera non perché ha rubato galline, ma perché sospetto jihadista».

«Forza Italia non mette in discussione il diritto costituzionale della libertà di culto, ma esso si deve realizzare all’interno di regole precise che oggi in Italia non ci sono, come invece avviene in altre paesi europei. In questo senso, Forza Italia, ha presentato, nel marzo scorso un progetto di legge, attualmente in esame alla Camera» sottolinea Fontana.

«Il progetto di legge, tra l’altro, mira a disciplinare la gestione e l’attività che si svolge all’interno di luoghi culto con regole chiare e trasparenti. E impone massima tracciabilità ed evidenza dei finanziamenti. Si prevede poi la creazione di un albo nazionale degli imam, che dovranno avere determinati requisiti. Ritengo, inoltre, che la politica e chi ha responsabilità di governo a tutti i livelli, debbano privilegiare un dialogo positivo con i rappresentanti dell’islam moderato, interlocutori positivi per la lotta al fanatismo e al terrorismo. Finché tutto questo non si realizzerà, saremo assolutamente contrari alla proliferazione di moschee e centri islamici fuori da qualsiasi controllo e che oltretutto possono diventare luoghi in cui il fanatismo spesso sfocia in atti d’intolleranza e terrorismo. Per quanto riguarda il confronto politico a Bergamo sulla possibile moschea in via San Fermo, Forza Italia ribadisce la sua contrarietà a questa idea in assenza di regole certe. Altro elemento fondamentale per l’istituzione di luoghi di culto islamici, dev’essere quello della condivisione da parte delle realtà locali di simili progetti. Per tanto, è responsabilità dell’amministrazione comunale vigilare affinché esistano questi presupposti e non si creino frazioni sociali e tensioni come quelle a cui stiamo assistendo ora a Bergamo».

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