Cinghiali, il piano della Regione
In Bergamasca abbattuti 822 capi

Il Pirellone ha approvato lunedì 9 dicembre i «parametri gestionali obiettivo» cui deve essere finalizzata la gestione faunistico-venatoria del cinghiale nelle aree classificate idonee alla presenza della specie sul territorio lombardo, incluse le aree protette regionali.

«Sono 5.802 i cinghiali abbattuti quest’anno in Lombardia grazie alle azioni messe in campo dalla Regione, 700 in più rispetto allo scorso anno. Continuiamo nell’opera di semplificazione burocratica, di coinvolgimento del mondo agricolo e venatorio e di ascolto del territorio per contenere un problema che sta generando danni enormi all’agricoltura lombarda e che rappresenta anche un pericolo per la sicurezza delle persone». Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi, in merito alla proliferazione dei cinghiali in Lombardia.

La Regione ha approvato lunedì 9 dicembre i «parametri gestionali obiettivo» cui deve essere finalizzata la gestione faunistico-venatoria del cinghiale nelle aree classificate idonee alla presenza della specie sul territorio lombardo, incluse le aree protette regionali. Tali parametri rappresentano il valore soglia dei danni tollerabili in relazione alle esigenze ecologiche della specie e a quelle di tutela delle attività antropiche e dell’ambiente. È l’ultimo atto dell’attuazione della legge cinghiale. «Un passaggio necessario per definire gli obiettivi di abbattimento e per avere strumenti più efficaci per il controllo degli ungulati nelle zone vocate alla loro presenza – ha aggiunto Rolfi –. Questa delibera conferma l’approccio tecnico e scientifico che vogliamo avere per la gestione del cinghiale e riportarlo, in assenza di indicazioni statali, in condizioni sostenibili per il territorio».

Le Unità di gestione già presenti nelle aree idonee sono state suddivise in «Sub-Unità di gestione». Nella definizione dei parametri gestionali obiettivo sono stati utilizzati dati amministrativi e ambientali, dati relativi alla presenza e dinamica del cinghiale e dati relativi ai danni causati dal cinghiale alle attività antropiche (agricoltura, incidenti stradali). Successivamente, è stato creato un indice di rischio finalizzato a valutare il rapporto tra gli impatti provocati dalla specie sul territorio regionale rispetto alle modalità gestionali attualmente applicate. Dall’analisi dei dati e delle elaborazioni svolte sono stati quindi individuati i parametri gestionali obiettivo.

«La delibera approvata introduce altre importanti novità che coinvolgono tutto il territorio regionale: prevediamo la possibilità di organizzare battute di caccia collettiva anche in forma congiunta tra due squadre attive in zone confinanti e l’abbassamento da 10 a 8 della soglia minima di cacciatori presenti per la caccia collettiva con il metodo della braccata. Nelle ore notturne, gli abbattimenti in controllo potranno svolgersi anche con l’ausilio di fonti luminose, di visori a infrarossi o termocamere. Meno burocrazia e più flessibilità per consentire interventi più efficaci a tutela della collettività», ha concluso l’assessore Rolfi.

DATI ABBATTIMENTI CINGHIALI NEL 2019

Ecco i dati suddivisi per provincia con numeri di capi abbattuti con piani di controllo, caccia di selezione e caccia collettiva e totale per ogni territorio provinciale.

Bergamo – 240 capi abbattuti con piani di controllo, 32 con la caccia di selezione e 550 con quella collettiva per un totale di 822;

Brescia – 10 capi abbattuti con piani di controllo, 176 con la caccia di selezione e 530 con quella collettiva per un totale di 716;

Como – 142 sono stati i capi abbattuti con i piani di controllo, 1.445 con la caccia di selezione e 38 con quella collettiva per un totale di 1.625;

Varese – 24 abbattimenti con i piani di controllo, 374 con la caccia di selezione e 330 con quella di controllo con una riduzione della popolazione dei cinghiali di 728 unità;

Cremona – Sono stati 109 gli abbattimenti con piani di controllo mentre la caccia di selezione e di controllo non sono consentite. Gli abbattimenti totali sono quindi 109;

Lecco – 11 abbattimenti coi piani di controllo, 216 con la caccia selezione mentre quella collettiva sarà attuabile dal 15 dicembre. Il totale degli abbattimenti e’, quindi, di 227;

Milano – 10 sono stati gli abbattimenti nel comune di San Colombano al Lambro, la caccia di selezione è in fase di avvio e non e’ consentita quella collettiva. Abbattuti, quindi, 10 capi;

Lodi – 4 abbattimenti coi piani di controllo, la caccia di selezione è in fase di avvio mentre quella collettiva non e’ consentita. Sono 4, quindi, i cinghiali abbattuti;

Pavia – I piani di controllo hanno portato all’abbattimento di 135 capi, la caccia di selezione di altri 336 e la caccia collettiva di ulteriori 761 per un totale di 1.232;

Sondrio – Abbattuti 329 capi con i piani di controllo. Numero che equivale al totale non essendo consentite né la caccia di selezione né quella collettiva;

Il totale della Lombardia e’, quindi, di 1.014 capi abbattuti coi piani di controllo, 2.579 con la caccia di selezione e 2.209 con quella collettiva. Per un totale generale di 5.802 abbattimenti.

GLI INCIDENTI STRADALI CAUSATI DA FAUNA SELVATICA NEL 2018: Bergamo 68, Brescia 54, Como 67, Cremona 35, Lecco 13, Lodi 6, Milano 16, Mantova 46, Pavia 160, Sondrio 131, Varese 206.Totale Lombardia: 803 sinistri.

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