Coldiretti chiede aiuto ai cacciatori
«Sparate ai cinghiali, sono un flagello»

La richiesta di aiuto è partita dopo la bocciatura della legge che prevedeva l’abbattimento controllato per evitare la proliferazione. Gli agricoltori sono esasperati.

«Concentrate l’attività venatoria sui cinghiali, liberateci da questo flagello». È un vero e proprio appello ai cacciatori quello lanciato da Coldiretti Bergamo per conto dei propri associati, in vista dell’apertura della caccia programmata per il prossimo 1 ottobre. Dopo la delusione per la bocciatura del Governo della legge lombarda anti cinghiali, il mondo agricolo si mobilita nuovamente per cercare di contrastare in qualche modo questo grave problema che ha ormai assunto contorni preoccupanti.

«Gli agricoltori – sottolinea Coldiretti Bergamo - sono esasperati perché da troppo tempo il peso dei danni incombe continuamente sulle loro aziende. Sono in crescita le aree della provincia dove vere e proprie orde di cinghiali distruggono le coltivazioni e mettono a rischio la sicurezza del territorio, rappresentando sempre più un pericolo per tutta la collettività, come è stato recentemente dimostrato anche dall’incidente avvenuto in prossimità di Cerete»

L’invasione degli ungulati nella bergamasca ha provocato danni ingenti, come si evince dalle denunce presentate dai malcapitati agricoltori interessati dalle incursioni distruttive, senza contare quelli indiretti e non denunciati. «Siamo allibiti di fronte al fatto che è stata bloccata l’unica legge che prova a mettere un freno all’invasione - commenta Coldiretti Bergamo – soprattutto in considerazione del fatto che a livello nazionale in anni di confronto fra Stato e Regioni non si è ancora raggiunto un accordo per regolamentare la presenza degli ungulati nei nostri territori».

Anche la montagna bergamasca e presa d’assalto dai cinghiali, che ormai si sono diffondendo a macchia d’olio. «Negli alpeggi di Piazza Cavar, Alpe Ger e Campo Fiorito dove porto la mia mandria – racconta Sergio Vitari allevatore della Valtaleggio – questa estate i cinghiali hanno praticamente “arato” molti dei miei terreni, rovinando la cotica erbosa che ora avrà bisogno di uno o due anni per potersi rigenerare. Già lo scorso anno ne avevo visti alcuni esemplari, ma quest’anno sono decisamente aumentati. Hanno fatto danni anche nei terreni del fondo valle». Per Coldiretti Bergamo non si può andare avanti così. «Occorre uno sforzo concreto e una volontà reale per affrontare questa situazione che ormai è sfuggita di mano e degenera di giorno in giorno – conclude -.Mentre la politica non decide, i cinghiali prendono il sopravvento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA