Coronavirus: nuove zone rosse?
Gallera: «C’è il tema di Alzano»

L’assessore regionale al Welfare è intervenuto alla fine dell’incontro a Milano tra tutti i prefetti della Lombardia.

Rispondendo a chi gli chiedeva se si sta prevedendo la creazione di nuove zone rosse in Lombardia, l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha spiegato che «ad oggi il focolaio strutturato e vero è quello del lodigiano e anche i casi del cremonese, che sono quelli più numerosi dopo Lodi, sono ancora legati a quel focolaio.

C’è un tema bergamasco su cui stiamo ragionando, che è l’area di Alzano Lombardo. I tecnici stanno verificando e valutando se c’è questa necessità o se il tema dell’isolamento sia sufficiente». Sempre parlando a margine dell’incontro in prefettura a Milano, Gallera ha aggiunto che su Cremona «non sarà necessaria una zona rossa perché i casi sono sempre gli stessi che avevamo prima».

«E’ stato un incontro molto positivo che è servito per allineare le nostre azioni con l’organo di governo. Abbiamo deciso la necessità di presidiare insieme il territorio in un rapporto sempre più stretto con le Ats. Stiamo sistematizzando una modalità che ci deve accompagnare per le prossime settimane».

«Quattro» pazienti ricoverati all’ospedale di Cremona in seguito al contagio da Coronavirus “sono stati trasferiti in terapia intensiva all’Ospedale Niguarda». Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, al termine della riunione in Prefettura a Milano rispondendo a un giornalista che gli ha chiesto se conferma l’indiscrezione che questa notte ci sono stati 50 nuovi casi a Cremona e che alcuni sono stati trasportati in elicottero a Milano. Cinquanta nuovi casi a Cremona? «No. - ha detto Gallera -.

Sulle persone positive e ricoverate, 50 sono ricoverate nell’ospedale di Cremona, perché in qualche modo tutta l’area del lodigiano gravava su quell’ospedale lì - ha aggiunto -. È una patologia che ha una grande diffusione, non una grande virulenza ma che sulle persone di una certa età è particolarmente aggressiva». Quello che sta succedendo «è che alcune di queste persone hanno degli aggravamenti quindi le persone che erano lì collocate e che si sono aggravate, alcune sono state portate in terapia intensiva a Milano, - ha concluso -. Ma erano già persone che erano in ospedale e già nella nostra contabilità».

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