Da Milano a Bergamo fino in Kuwait
Pizza di Spontini si gusta in Medio Oriente

La pizza al trancio dell’azienda storica milanese punta al Medio Oriente, al Nord Africa e alla Russia oltre che, naturalmente, ai centri storici, alle stazioni e agli aeroporti dello Stivale.

Bottega storica nata nel 1953, proprio in via Spontini, a due passi dalle vetrine di Corso Buenos Aires, si è diffusa a macchia d’olio in città e ora, grazie ad un accordo con il gruppo Alshaya, si prepara al debutto a Kuwait City, nel centro commerciale The Mall, visitato l’anno scorso da 48 milioni di persone. E’ la prima di una serie di aperture, «almeno 34 negozi in 7 anni», annuncia l’amministratore delegato Massimo Innocenti, noto anche come «signor Spontini», proprietario del marchio tramite la Spontini Holding di famiglia, che nella nuova sede di Porta Romana indica il prossimo 16 agosto come data di inizio.

Tra qualche giorno Innocenti sarà invece a Malpensa, per aprire una nuova pizzeria con My Chef al Terminal 1, sezione extra Shengen, dove «l’anno scorso - spiega - sono transitati 3 milioni di passeggeri». Fino a qualche anno fa era lui a impastare le pizze in via Spontini, poi è iniziata quasi per gioco l’espansione tra il 2007 e il 2008, fino ad arrivare in centro a Milano, di fianco della galleria Vittorio Emanuele nel 2013, senza dimenticare i centri commerciali (Milano Assago e Brescia Roncadelle) e le altre città (2 pizzerie a Bergamo, una in centro a Como e, prossimamente, a Venezia). Dell’anno scorso è il debutto alla Stazione Centrale di Milano, con l’obiettivo di espandersi in altre Grandi Stazioni e negli aeroporti.

Oggi Spontini conta 24 negozi, 16 di proprietà e 8 in franchising (6 in altrettanti centri commerciali in Italia e 2 in Giappone) e ha chiuso il 2017 con un fatturato in crescita dell’11,2% a 23,5 milioni di euro. Sempre nel 2017 ha servito 4,19 milioni di tranci di pizza trasformando 460 tonnellate di farina, 317 di mozzarella e 267 di pomodori, ingredienti tutti rigorosamente italiani e a «Km zero», che saranno esportati per le aperture all’estero. Il Gruppo conta 307 dipendenti, di cui il 42% donne e il 30% stranieri. Esclusa per il momento la quotazione in Borsa. «Non ci ho mai pensato - dice Innocenti - e poi siamo un’azienda in crescita ma non siamo ancora abbastanza grandi», mentre i fondi «li contatteremo se avremo bisogno, chiarendo però che non siamo in vendita». Alla domanda se aprirà a Napoli Innocenti risponde che “in città credo che sia un pò presuntuoso, ma nella nuova stazione o in aeroporto ci sarebbe uno spazio adeguato». (ANSA).

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