Dal vuoto delle violenze alla vita piena
Valentina: «Ora lotto e credo in me»

Il percorso della ragazza-coraggio che si è affidata alla comunità per minori «Sirio» di Treviglio.

Ci sono giornate in cui per difenderci dal male preferiamo chiudere il cuore in una morsa di gelo, come un fiore nascosto sotto una coperta di neve, come se il mondo fuori non potesse più raggiungerlo. A volte i giorni diventano anni, la vita si ripiega, risucchiata dal buco nero delle nostre ferite. Valentina, però, ha scelto una strada diversa. Presto compirà 21 anni e per lei sarà davvero - com’era una volta - la «maggiore età», un traguardo di indipendenza, di maturità: per raggiungerlo, però, ha dovuto dare la caccia alle ombre che la inseguivano fin da quando era molto piccola, quando ha subito abusi da una persona di famiglia di cui si fidava.

Ha combattuto con fatica e tanto coraggio, ma ha vinto, si è riguadagnata il sorriso e la speranza. Ora ha un fidanzato, sta cercando un lavoro. Negli ultimi sette anni la sua casa è stata la comunità per minori gestita dalla cooperativa Sirio a Treviglio. Quando era piccola i suoi genitori lavoravano entrambi a tempo pieno. La madre prima di andare in ufficio la portava a casa della nonna. «C’erano due appartamenti, su due piani diversi, nello stesso edificio – ricorda Valentina –. Ci abitavano oltre alla nonna e alla bisnonna, alle quali ero molto affezionata, anche alcune zie con le loro famiglie. Mia sorella Veronica e io stavamo spesso lì, mia madre non aveva altre possibilità e pensava in buona fede che fosse la soluzione migliore. Nel pomeriggio facevamo il riposino nell’appartamento di sotto, ed è lì che quella persona ci raggiungeva, ogni volta». Le due bambine all’inizio non si rendevano conto di subire violenza: «Ci sentivamo molto a disagio, ma era difficile spiegarlo, difficile farsi capire».

Il 27 marzo, quando compirà 21 anni, il suo progetto si concluderà in modo definitivo, e Valentina proseguirà il cammino da sola: «Per qualche mese tornerò a vivere con mia madre e dovrò ricominciare da capo a cercare un lavoro. Da dieci mesi ho un fidanzato, ha 23 anni: ci sarebbe piaciuto andare a vivere insieme, per ora però non è possibile. Lui ha un contratto a tempo determinato, io non so ancora cosa farò. Ma non sono preoccupata, penso al futuro con fiducia. In questi anni ho imparato cosa conta davvero per me. Ho imparato che bisogna porsi degli obiettivi, crederci e lottare, finché non si realizzano».

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