Delitto di Colognola, due anni di indagini
Resta il buio e c’è il rischio archiviazione

A 24 mesi dall’omicidio della manager, il 20 dicembre 2016 nell’androne di casa, le indagini sembrano a un punto fermo e potrebbero essere archiviate a febbraio. Ma la mamma di Daniela non si arrende.

«Credo sempre nella giustizia, le indagini continuano». La voce è un refolo al telefono. Sussurra dolore e speranza, distilla angoscia e attesa. Silvia Arvati, la mamma di Daniela resiste, tutto attorno a lei il tempo sgocciola crudele il ticchettio del silenzio: 730 giorni, 104 settimane e rotti, 24 mesi, due anni, oggi. Senza risposte. Dalla sera del 20 dicembre 2016, le otto e mezzo di sera, quando Daniela Roveri, 48 enne manager dell’Icra Italia di San Paolo d’Argon, viene trovata uccisa nell’androne di casa sua, all’11 di via Keplero, Colognola, dove vive con la mamma, la domanda è drammaticamente attuale: che cosa è successo a Daniela, chi l’ha uccisa, perchè? Perchè in quel modo, un fendente di coltello che le recide la carotide con un colpo secco? Perché quella sera, un martedì prima di Natale? Perché lei, una vita come altre, lavoro, amicizie, viaggi?

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