Autobus con 51 studenti dirottato e bruciato
«È stato un miracolo, grazie ai carabinieri»

La procura di Milano che indaga sul caso di Ousseynou Sy, l’uomo che ha dirottato un bus pieno di bambini dandogli fuoco, effettuerà anche una serie di verifiche per capire come l’uomo, con precedenti per violenza sessuale e guida in stato di ebbrezza, potesse svolgere l’attività di autista di bus. Lo spiega l’Ansa in un’agenzia. Il procuratore ringrazia i carabinieri per il provvidenziale intervento, poteva essere una strage.

Ousseynou Sy, il 47enne che oggi ha dirottato un bus a cui poi ha dato fuoco è atteso in Procura a Milano per essere interrogato da Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese e dal pm Luca Poniz.

Sequestro di persona, strage, incendio e resistenza. Sono i reati al momento ipotizzati nei confronti di Ousseynou Sy, l’autista che nei pressi di San Donato Milanese ha dirottato verso Linate un bus con a bordo 51 ragazzini di una scuola media di Crema e ha annunciato di volersi uccidere per fermare le morti nel Mediterraneo. Si valuta anche il terrorismo. Sul bus, 40 minuti di terrore per gli studenti, che sono riusciti ad avvertire i Carabinieri. Forzato un posto di blocco, Sy ha dato fuoco al mezzo. I militari lo hanno fermato, facendo uscire i ragazzi dai finestrini della parte posteriore. Alla fine, 14 intossicati in ospedale. «È stato un miracolo, poteva essere una strage, ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco».

Il procuratore ha ribadito più volte che i carabinieri sono stati «bravi» sia nel «bloccare l’uomo in fuga col bus che nel tirare fuori i bambini, hanno rotto i vetri e sono riusciti a tirarli fuori tutti e 51, è stato un miracolo, grazie ai carabinieri». Ora, ha spiegato, “sentiremo tutti i compagni di lavoro e poi sentiremo anche lui, ma ora ha bisogno di cure ospedaliere perché ha ustioni ad un braccio». Saranno sentiti, inoltre, ha proseguito Greco, «anche i tre accompagnatori dei ragazzini».

Greco ha chiarito che, prima che l’autista dirottasse il bus verso Linate, «i ragazzi stavano andando da una scuola ad una palestra la Crema». Il Ros dei carabinieri, ha aggiunto, «sta perquisendo la sua abitazione a Crema». Sy aveva con sé «una tanica di benzina», anche se non è chiaro se poi abbia acceso lui il fuoco o si sia sprigionato quando l’autobus è stato bloccato sulla Paullese.

Questa mattina Sy era «tranquillissimo» quando è entrato nel bar della stazione di Crema. A riferirlo è il barista che ha raccontato che l’uomo gli ha semplicemente detto: «Porto i ragazzi in palestra e torno».

I suoi colleghi autisti che partono con i loro autobus dal piazzale antistante la stazione si dicono «costernati». «L’ho visto martedì - racconta uno di loro - mi ha salutato come al solito e mi ha chiesto come stavo. È inimmaginabile che abbia fatto una cosa del genere».

Raccontano inoltre che Sy è nato in Francia e risiede a Crema da tempo. Era sposato con una donna italiana da cui aveva divorziato. E negano che l’uomo avesse precedenti penali: «Era stato denunciato da una ragazza per molestie - raccontano - ma era stato assolto con formula piena, tanto che aveva chiesto dei danni ma non aveva mai visto un euro perchè quella ragazza non aveva niente».

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