Dopo un «pisolino» di sette mesi
ecco il risveglio della marmotta

Il documentarista di Branzi, Baldovino Midali, ha immortalato il risveglio della marmotta dopo il letargo.

A fine settembre, le marmotte si ritrovano nelle loro tane e le preparano per affrontare il lungo periodo invernale. La marmotta va in letargo, a seconda della rigidità del clima, generalmente da ottobre ad aprile. Questo roditore possiede un sonno da record che le consente di superare il freddo e il nevoso inverno delle alte quote.

In questa bellissima foto, il fotografo e documentarista Baldovino Midali di Branzi ha immortalato il «risveglio» delle marmotte sulle Orobie in un post che ha così commentato: «Mamma mia che sonno, son sette mesi che sto dormendo, un abbraccio a tutti voi».

Durante il letargo la marmotta compie un vero e proprio miracolo fisiologico, la sua temperatura corporea scende da 35 a meno di cinque gradi, il cuore rallenta da 130 a 15 battiti al minuto e la respirazione diviene appena percettibile. Durante questo periodo, la marmotta consuma lentamente le scorte di grasso corporeo accumulate nella bella stagione e per sei mesi dorme profondamente accanto al resto della sua famiglia. Si sveglia sporadicamente, in genere, solo quando la temperatura all’interno della tana scende sotto i cinque gradi. Sopravvivere al freddo invernale è comunque molto difficile, la socialità dimostrata dalla marmotta è un elemento determinante che gioca a suo favore.

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