L’omaggio al Monumentale - Foto e video
Bergamo commemora le sue vittime

Con approvazione definitiva della legge, il 18 marzo è la Giornata nazionale per le Vittime del Covid, giorno in cui a Bergamo il convoglio militare portava, con tutto il suo carico di dolore, le bare dei suoi defunti in altri territori per la cremazione.

Un giorno importante, quello di questo giovedì, con Bergamo che ricorda i suoi morti e il suo immenso dolore, un anno dopo. A rendere omaggio anche il presidente del Consiglio Mario Draghi a Bergamo nella mattinata: qui la sua visita al cimitero e al Bosco della Memoria.

Dalle 14 sono proseguite le cerimonie di commemorazione con le istituzioni del territorio, sempre chiuse al pubblico per evitare assembramenti, ma accessibili attraverso dirette online e i media che potranno seguire e diffondere le immagini. Nella chiesa dell’ospedale Papa Giovanni XXIII l’accensione della fiaccola benedettina come simbolo di rinascita e speranza, per tutto il Paese: la fiaccola sarà accesa con una cerimonia in forma statica e ridotta alla presenza dei sindaci di Cassino, Norcia e Subiaco e di una rappresentanza di medici, ricercatori, infermieri e operatori sanitari dell’ospedale.

Pubblicato da ASST Papa Giovanni XXIII su Giovedì 18 marzo 2021

«L’Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid-19 accende la fiaccola della solidarietà per illuminare il buio cammino calato un anno fa sui familiari delle tante vittime del Covid - la nota dell’associazione -. Rinnova ancora una volta il suo impegno affinché resti indelebile nel tempo il loro ricordo. Occorre diffondere tale messaggio, in modo che tale gesto possa contribuire al viaggio della fiaccola della solidarietà».

Le atlete Orietta Medici, Antonella Liberati e Flaminia Calce hanno acceso la fiaccola alla presenza di Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, il sindaco Giorgio Gori, i sindaci della delegazione che hanno parlato del significato di speranza della fiaccola e hanno letto il messaggio del Pontefice di benedizione della fiaccola. Presente anche Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile della Regione Lombardia.

Ha portato la testimonianza dell’ospedale il direttore Sanitario Fabio Pezzoli: «Le vaccinazioni in atto ci porteranno fuori da questo incubo - ha detto -, la situazione è ancora drammatica» ha detto, così come Oana Marghrit Ignat, infermiera del Pronto Soccorso del Papa Giovanni XXIII ha ricordato la paura di un anno fa e «il dolore e la sofferenza che accompagnavano i pazienti lungo i corridoi». «La solitudine prosciuga in tal modo le nostre forze e speranze fino a farci domandare: “Perchè e per chi dovrei combattere ancora?” - ha detto l’infermiera -. Ed è di fronte a queste domande che i ricordi più laceranti vengono addolciti dalla bellezza della collaborazione e dell’aiuto reciproco tra colleghi: la stanchezza, percepita solo da quell’ombra scura sotto gli occhi, l’unica parte riconoscibile di noi operatori sanitari, non poteva prendere il sopravvento. Dall’altra parte la solidarietà del territorio che ha saputo mostrare la sua vicinanza con l’intervento di volontari, della croce rossa, dell’esercito, degli operatori sanitari provenienti da diversi reparti, della protezione civile, fino a semplici gesti da parte della collettività come quello di una calda pizza offerta alla fine di un turno massacrante o una frase di incoraggiamento scritta su un telo che superava le distanze».

«La fiaccola benedettina ci riempie di orgoglio, ha fatto il giro dell’Europa. Il fatto che sia toccato al Papa Giovanni ricevere questa fiaccola è un segno, che rappresenta la vicinanza di Bergamo, dell’Italia e del mondo» ha detto invece Maria Beatrice Stasi, che ha aggiunto rifacendosi al motto benedettino «Ora et labora»: «Nella solitudine della malattia, abbiamo lavorato molto e pregato molto per stare vicino alle persone malate». Anche il sindaco Gori ha portato un suo messaggio: «Ci sono ancora centinaia di persone malate e ricoverate negli ospedali, e anche qui a Bergamo: l’operosità dei nostri medici e la preghiera siano di aiuto e sostegno».

«La fiaccola è segno di speranza e di voglia di rinascita, di ricordo di tutte le nostre vittime, morte da sole lontane dai propri cari - ha detto l’assessore Terzi -. Oltre ai medici e agli operatori sanitari, non dimentichiamo tutti i volontari, tutti coloro che hanno lavorato e operato nei mesi più duri, agli alpini e agli artigiani che hanno reso possibile l’ospedale in Fiera a Bergamo».

La cerimonia si concluderà con il saluto e la benedizione del vescovo di Bergamo Francesco Beschi che ha ringraziato per la fiaccola, «grande dono» e il suo forte simbolo, con una preghiera «per le vittime e per i malati che ancora stanno combattendo il Covid».

Alle 16 al cimitero monumentale di Bergamo è si è svolta la cerimonia interconfessionale e interreligiosa di commemorazione delle vittime dell’epidemia: qui un frame della diretta che sarà trasmessa da Bergamo Tv alle ore 20, anche sul nostro sito.

«Siamo qui in questo momento di dialogo e ascolto reciproco nella riflessione e nella preghiera per offrire una voce comune, una testimonianza di come sia preziosa l’eredità di coloro che hanno pagato il prezzo del contagio» ha letto il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, a nome dei rappresentanti delle diverse comunità religiose. «Le religioni devono assumersi il compito di porsi al servizio di un cammino per ritrovare l’appartenenza a un’unica umanità, per risvegliare la solidarietà degli uni verso gli altri» ha proseguito monsignor Beschi. Si sono susseguito poi gli interventi dei diversi rappresentanti con riflessioni, poesie, parole e canto, preghiere.

All’interno del cimitero è stata allestita «Primavera», mostra fotografica che si compone di immagini di alcuni scorci della città che il fotografo Lorenzo Zelaschi ha scattato durante il lockdown, in contrapposizione a un’inedita documentazione fotografica, conservata negli archivi dell’Amministrazione comunale e che il personale del Cimitero Monumentale ha realizzato a testimonianza di quei giorni dolorosi.

Alle ore 17,30 in Humanitas Gavazzeni, il ricordo delle vittime del Covid, dei loro parenti ma anche delle tante persone che hanno vinto il virus con la loro opera come il personale della clinica. «Bergamo è stata l’avamposto mondiale della guerra al virus, l’Italia intera ha acquisito consapevolezza e ha sofferto con noi, il mondo ha imparato dalla dignità, dal pragmatismo e determinazione con cui la comunità bergamasca ha reagito e si è organizzata per non essere sopraffatta» ha ricordato il presidente di Humanitas, Gianfelice Rocca.

È stata poi presentata «Il coraggio e la memoria», installazione sonora con brani tratti dall’omonimo libro che narra la storia dell’ospedale durante il Covid. L’installazione, dal 18 marzo al 4 maggio 2021 in un’area centrale del parco dell’ospedale, racconta emozioni e speranze vissute durante i primi mesi della pandemia a Bergamo, attraverso la riproduzione, da 20 casse posizionate ad altezza orecchio, di tracce audio selezionate dal libro e lette da coloro che sono stati in prima linea nell’assistere i malati. La registrazione audio ha una durata di 20 minuti. La disposizione a cerchio invita ad un momento di raccoglimento e vuole essere metafora della comunità, del potere della vicinanza e della memoria collettiva. Le testimonianze presenti nell’installazione sonora sono tratte dal libro «Il coraggio e la memoria», un volume scritto dalla giornalista de L’Eco di Bergamo, Fabiana Tinaglia, e realizzato dopo la prima ondata Covid-19 nella Bergamasca donato a tutti i professionisti dell’ospedale.

Alle ore 20, in ogni parrocchia della diocesi «La campana del ricordo»: ogni parrocchia è invitata a suonare le campane «a morto». «Il Vescovo Francesco desidera che tutte le comunità si uniscano in preghiera, affidando al Signore i molti defunti e chiedendo il conforto della fede per i loro familiari. Ogni parrocchia è invitata a suonare le campane “a morto” così che i rintocchi raggiungano tutti ovunque si trovino, nelle case, negli ospedali, nei luoghi di lavoro e sarà un invito a sostare in un breve momento di silenzio e raccoglimento» si legge sul sito della Diocesi di Bergamo.

Alle ore 20,30 nella cattedrale di Sant’Alessandro, prima edizione di «Musica per la Rinascita»: il maestro Damiana Natali dirigerà 80 artisti ed eseguirà la propria composizione «Dona Pacem». In diretta da Bergamo Tv canale 17, poi in streaming.

Inoltre sono previste bandiere a mezz’asta in tutte le sedi della Regione Lombardia e, a Palazzo Lombardia, a Palazzo Pirelli e nelle altre sedi territoriali, alle ore 11, sarà osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime. Infine, la sera, i belvedere di Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli saranno illuminati con il tricolore. Il governatore Attilio Fontana sarà a Bergamo in occasione della visita del presidente del Consiglio, Mario Draghi, per le celebrazioni in ricordo delle vittime del Covid.

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