Droni per mappare l’amianto
Bergamo apripista del progetto

La presenza di amianto in città sarà mappata in modo approfondito, individuandone la presenza con grande precisione (al numero civico) e analizzandone lo stato di conservazione. Per farlo, Arpa, utilizzerà dei droni, capaci di volare ad altezze molto basse e dotati di un braccio robotico in grado di prelevare un campione del materiale.

È un’operazione da primato quella che si sperimenterà a Bergamo nei prossimi mesi, grazie ad una convenzione biennale stipulata dal Comune con Arpa, Ats e Regione Lombardia. La mappatura tramite drone riguarderà inizialmente un solo isolato o qualche edificio significativo, «ma se l’esito dell’operazione sarà positiva, si procederà su tutta la città – anticipa l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà –. Alla fine del lavoro avremo una fotografia della situazione e potremo fare le verifiche, programmando il lavoro di bonifica e smaltimento. Grazie anche ad un unico database».

Sul territorio non ci sono edifici di proprietà comunale con eternit. Ad eccezione della copertura di un lavatoio a Colognola, che sarà sostituita, e il tetto del vecchio Palaghiaccio alla Malpensata, che sarà demolito. Il patrimonio da sanare è soprattutto privato. Nel 2015 l’ufficio Ambiente del Comune ha seguito 65 pratiche (tra controlli e ordinanze), 78 nel 2016. La sensibilità dei cittadini è aumentata: in circa 10 anni, la quantità di eternit presente in città si è dimezzata.

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