Due nuove curve da 9.000 posti
per uno stadio tutto da vivere - Video

Con l’avvio della procedura di vendita, l’Atleti Azzurri d’Italia si avvia a cambiare decisamente volto.

Due curve da 9.000 posti e una nuovo volto per la tribuna Creberg. Quando i lavori saranno terminati (estate 2017?) sarà difficile riconoscere l’«Atleti Azzurri d’Italia». Chiamatelo stadio all’inglese, se volete, anche se nessuno tra i nuovi (o rifatti) impianti realizzati oltremanica assomiglia a quello che sarà lo stadio di Bergamo a restyling terminato. Ma prima c’è il fondamentale passaggio della messa in vendita dell’impianto, ormai decisa da Palafrizzoni. E per il calcolo del valore immobiliare in sé e per sé bisognerà tenere conto di alcuni parametri: le spese sostenute finora per la sistemazione della tribuna centrale e il leggero maquillage della Creberg, quelle per la demolizione e la ricostruzione delle due curve (la prima sarà la Pisani, la Nord per intenderci...) e della Creberg medesima, dove c’è da rifare la copertura - più allungata verso il campo - e rivedere l’inclinazione dei gradoni.

Alla fine l’operazione stadio, fortemente voluta dal patron nerazzurro Antonio Percassi, è un giocattolino da 30 milioni di euro (e il valore dell’attuale impianto potrebbe essere stimabile in 5-7), con caratteristiche decisamente particolari rispetto ad analoghi interventi in corso d’opera, come quello sullo stadio di Udine, in questo inedito filmato girato in volo.

A Bergamo lo stadio sorge in un quartiere dalle caratteristiche molto marcate, si fa quasi fatica a considerarla prima periferia: a due passi sì dalla circonvallazione, ma vicina a Borgo Santa Caterina e a San Tomaso, cioè all’Accademia Carrara e alla Gamec. Una zona decisamente delicata, dove un intervento non si può limitare ad un mero restyling dello stadio ma l’edificio deve anche ritrovare una propria dignità architettonica, inserirsi cioè in un contesto che ora come ora risulta degradato proprio dalla sua presenza. Da quel complesso di recinzioni, sbarramenti, cancellate cresciute senza logica e sulla sola onda dell’emergenza dettata da questo o quel provvedimento anti ultras che ha fatto della zona di viale Giulio Cesare un piccolo angolo di Belfast. Decisamente brutto da vedere.

La tribuna rifatta (su progetto dello studio De8) non è solo funzionale, ma decisamente bella. E anche gli altri step del rifacimento della struttura dovranno seguire questa logica, per dare un nuovo volto a questa parte della città. Fermo restando le questioni di ordine pubblico, che restano un altro paio di maniche. Del resto, recenti interventi dimostrano come nella realizzazione degli stadi si presti molta attenzione agli aspetti estetici dell’edificio. Guardate il bellissimo nuovo stadio di Bordeaux, firmato Herzog e De Meuron’s.

Gli stessi autori di un gioiello come l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, con il suo caratteristico rivestimento esterno in Efte (etilene tetrafluoroetilene), la medesima soluzione che verrà adottata per il restyling dell’Atleti Azzurri d’Italia.

Insieme ad un rifacimento complessivo dell’arredo urbano della zona: la proposta progettuale prevede di rialzare la sede stradale di viale Giulio Cesare nella porzione antistante la Creberg, così a realizzare una piazza in continuità con il vicino largo dello Sport. Nei giorni della partita l’area è già ora chiusa al traffico, durante la settimana questo nuovo assetto contribuirebbe anche a moderare la velocità lungo il viale, sfruttando la diversa percezione degli spazi.

Ma dal punto di vista sportivo, la differenza la farà il taglio delle curve, che non saranno più tali: niente andamento semicircolare, ma due gradinate molto ripide con un passaggio intermedio. Tutte coperte, niente barriere, con seggiolini come da normativa (ma non saranno le poltroncine delle due tribune), ottima visuale e la sensazione di essere con il fiato sul collo dei giocatori. Un po’ come succede in Germania: guardate questo video dei tifosi del Mainz nella loro Coface Arena uno stadio da 34 mila posti.

Diecimila in meno di quelli previsti complessivamente a Bergamo, dove il progetto prevede anche degli elementi angolari a raccordare tutti gli elementi, ma il posizionamento e l’inclinazione delle curve possono ricordare in qualche modo il futuro «Atleti Azzurri d’Italia».

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