Ecco la Giunta Gori alla prima riunione
Consiglio comunale, ipotesi deleghe

La prima riunione della nuova Giunta Gori: ecco la prima foto di rito e poi subito al lavoro. Con un primo incontro non ufficiale: quello con i ragazzi del «Friday for Future» che aspettavano gli assessori con cori e striscioni.

C’è chi l’«etichetta» ce l’ha semplice: «Lavori pubblici e reti, servizi tecnologici e manutenzioni». Anche se si fa per dire, perché quello di Marco Brembilla è uno dei settori a più alto tasso di rogne. E chi, invece, avrebbe bisogno di un biglietto da visita maxi formato, per farci stare tutte le deleghe: come Marzia Marchesi che va dal verde ed edilizia residenziale pubblica alla pace e alla legalità oppure Giacomo Angeloni, che spazia dall’innovazione alla partecipazione e le reti sociali.

Il primo giorno di «scuola» per la Giunta Gori bis, nel primo pomeriggio di giovedì 6 giugno, servirà quindi anche per capire meglio chi farà cosa. Se ce ne sarà il tempo. Giorgio Gori vuole essere subito operativo. Per esserlo, però, andranno appunto chiariti anche i «confini» e i «rapporti» tra i vari temi – molti trasversali – per evitare sovrapposizioni, doppioni e invasioni di campo. E soprattutto cementare quella coesione che è stata il marchio di fabbrica della squadra uscente.

L’appuntamento è stato alle 14,30 a Palafrizzoni, tra l’emozione delle (quasi) debuttanti Marcella Messina (alle Politiche sociali) e Marzia Marchesi, la tensione ormai sciolta per Brembilla (gli è venuta anche la febbre per il carico emotivo di questi giorni) e Nadia Ghisalberti (Cultura) e i collaudati Sergio Gandi, Giacomo Angeloni, Loredana Poli, Francesco Valesini e Stefano Zenoni. Al di là delle deleghe dell’esecutivo, ci sono poi da distribuire quelle ai consiglieri comunali. E anche qui Gori non vorrà perdere troppo tempo.

Spetta al sindaco assegnarle e pare intenzionato a non abusarne, mantenendone un numero limitato. Certa la riconferma di «Centro storico e Unesco» a Roby Amaddeo (Lista Gori), a cui va anche una novità assoluta per Bergamo (c’è già a Milano), la «Food Policy», la politica alimentare.

Roberto Cremaschi, unico eletto per «Ambiente partecipazione futuro», ribadisce che la lista non ha fatto i salti di gioia per essere stata (l’unica) esclusa dalla Giunta. «Ma il sindaco – precisa – ha assicurato che verremo coinvolti nella governance della città». In che forma è da vedere: per Cremaschi potrebbe profilarsi una delega relativa all’immigrazione (con un focus sugli stranieri residenti e l’interculturalità), ma si parla anche della presidenza di una commissione consiliare o ruoli in società partecipate. Da vedere se verrà riconfermata la delega ai Giovani (che fu di Niccolò Carretta): potrebbe andare ad Alessandro De Bernardis, goriano della prima ora e il più giovane dei consiglieri eletti, nonché coordinatore dei Giovani democratici. Ai consiglieri comunali con delega - come da esplicita richiesta - potrebbe essere fornita una struttura organizzativa di supporto (presso gli assessorati o con una segreteria in comune), per avere più incisività e peso nelle iniziative.

Intanto per venerdì 14 giugno è convocato il primo Consiglio comunale: sui messaggini circolati tra gli addetti ai lavori è previsto alle 16,30. Un orario un po’ insolito, ma che calza col cerimoniale dell’insediamento. Ormai definita la composizione dell’aula: col ritiro di Maria Carla Marchesi, certo anche l’ingresso di Alberto Vergalli nelle fila del Pd.

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