Fare le pace, un futuro coraggioso
Al festival anche il fratello del «Che»

«Paure locali, risposte globali. Il coraggio di progettare il futuro». Sarà questo il tema dell’edizione 2017 del Bergamo Festival «Fare la pace», che si svolgerà dal 4 al 14 maggio.

Preludio allo svolgimento della manifestazione sarà, il 26 aprile, all’auditorium di piazza della Libertà, l’incontro con Juan Martin Guevara, fratello del «Che», prima della proiezione del film «La larga noche de Francisco Sanctis», di Francisco Márquez e Andrea Testa (Argentina, 2016, 78’).

L’incontro è frutto della collaborazione tra «Fare la pace» e il Festival «Al cuore dei conflitti», promosso dal Lab80. «Periodo consueto, formula consueta», anticipa don Giuliano Zanchi (teologo e segretario generale della Fondazione Bernareggi), del Comitato scientifico del Bergamo Festival. Comitato che rimane sostanzialmente lo stesso, salvo l’ingresso di Elena Catalfamo, giornalista de «L’Eco di Bergamo», e don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Bergamo.

«Le paure nascono da cose che succedono anche vicino a casa tua: immigrati, chiusura delle fabbriche, disoccupazione e perdita del lavoro, furti e criminalità, quartieri “multietnici”. Momenti di cambiamento-“emergenza” che percepiamo nella diretta della vita quotidiana e che generano un’inquietudine molto concreta» spiega don Zanchi. «La manifestazione nasce dalla volontà di offrire a tutti un’interpretazione dei grandi nodi della transizione presente», spiega, da parte sua, don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Bergamo

© RIPRODUZIONE RISERVATA