Fiera, da terapia intensiva ad ambulatorio
Artigiani al lavoro altri due giorni (gratis)

Alpini e artigiani, un prezioso ed efficiente connubio che tra la fine di marzo e gli inizi di aprile in una decina di giorni aveva costruito l’ospedale da campo Ana alla Fiera di Bergamo, è entrato di nuovo in azione per la conversione del presidio medico avanzato: da terapia intensiva ad ambulatorio per vaccinazioni e follow-up, visto che l’emergenza Covid-19 s’è ormai attenuata.

Una quindicina di artigiani e sei volontari alpini della sezione logistica dell’ospedale da campo Ana hanno lavorato dal pomeriggio di lunedì a martedì sera per trasformare i moduli che servivano da reparti ospedalieri a spazi che da dopodomani vedranno affluire i pazienti per le vaccinazioni fino a ieri effettuate nella struttura di via Borgo Palazzo. Da martedì, invece, dovrebbe iniziare anche l’attività di follow-up per i pazienti ex Covid.

Si è trattato per lo più di spostare pannelli in legno per suddividere ciascun modulo. I macchinari per la terapia intensiva resteranno nella struttura perché, nel caso l’epidemia tornasse a livelli di allarme, da ambulatorio il presidio medico avanzato dovrà velocemente essere riconvertito in ospedale.

«I ragazzi sono stati eccezionali – commenta Antonio Tonarelli, direttore della logistica Ana, a proposito della quindicina di artigiani che si sono ripresentati dopo aver contribuito alla realizzazione della struttura due mesi fa -. Sono arrivati lunedì tra le 17,30 e le 18, dopo aver terminato il loro lavoro, e hanno cominciato a lavorare da noi fino a tarda sera. Poi sono tornati martedì, festa della Repubblica, e hanno lavorato tutto il giorno sino a tarda ora. Che dire? Hanno lo spirito alpino, lo spirito di sacrificio: dare tutto se stesso per gli altri. Finora è stata un’esperienza straordinaria, siamo tutti un po’ stanchi ma, quando ci sei dentro, guai a tirarsi indietro».

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