Frane e allagamenti, servono 100 milioni
Sindaci «fai da te» in attesa dei fondi

Servirebbero 100 milioni di euro. Per ora c’è solo la buona volontà di volontari e sindaci che contro il dissesto idrogeologico devono letteralmente arrangiarsi.

«Servono gli interventi strutturali, perché è impossibile programmare opere parziali: vorrebbe dire solo mettere delle pezze», riflette Alberto Mazzoleni, primo cittadino di Taleggio, Comune che partecipa alla «lista dei desideri» con l’urgenza per il consolidamento dell’idraulica del torrente Scannagallo (valore: 355 mila euro). Per i piccoli Comuni, ogni minimo problema si trasforma in una grande sfida: «Quest’estate abbiamo avuto una frana, nei giorni scorsi abbiamo firmato la fine dei lavori: 40 mila euro per 20 metri di strada, con un mutuo decennale – prosegue Mazzoleni, che è anche presidente della Comunità montana della Valle Brembana –. Se nessuno fa una programmazione seria, mettendo soldi oltre che parole, non ci resta che sperare che non piova (sorride, ndr)». Tra i punti critici della Bergamasca c’è il Cherio. «In Regione c’è un progetto molto ampio, nel frattempo abbiamo portato avanti un percorso meno invasivo – spiega Donatella Colombi, sindaca di Trescore –. Aipo (l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, ndr) ha finanziato un progetto per la movimentazione di parte del fondo del fiume e per la pulizia del fondale: Trescore è capofila per tutta la valle».

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