Gestione emergenza e morti nelle Rsa
Bergamo, esposto in Procura della Cgil

Il sindacato bergamasco ha depositato alla magistratura bergamasca un esposto a tre mesi dall’inizio della pandemia.

La Cgil Bergamo ha deciso di depositare un esposto in Procura, un contributo per cercare di far luce sulle morti nelle case di riposo e in generale sulla gestione dell’emergenza covid-19

«Passata la fase acuta dell’emergenza ha spiegato il segretario generale della Cgil Gianni Peracchi, abbiamo ritenuto opportuno raccogliere le nostre riflessioni e le nostre argomentazioni espresse durante l’emergenza, con particolare attenzione alla situazione delle Rsa e di esporle agli organi inquirenti. Le responsabilità vanno accertate, soprattutto in un contesto in cui pare che nessuno voglia farsene carico. Il gioco – ne abbiamo già parlato - è quello di scaricare le colpe o verso il centro o sul sistema territoriale, cioè sulle residenze sanitarie assistenziali. Non è accettabile».

Tante le situazioni che secondo il sindacato vanno messe sotto la lente della giustizia: in primis la decisione di mettere malati covid nelle Rsa, ma anche la riapertura dell’ospedale di Alzano Lombardo alla fine di febbraio, la mancata istituzione di una zona rossa nella bassa Val Seriana agli inizi di marzo, l’adozione di linee guida in ordine all’esecuzione dei tamponi spesso non coerenti o comunque tardive rispetto alle notizie che via via sono emerse quanto alle modalità di trasmissione del virus, le mancate forniture di dispositivi di protezione individuali e la mancata chiusura delle strutture residenziali dell’area sociosanitaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA