Gianna e Daniela uccise in modo simile
Si confrontano le ferite letali

Delitti di Colognola e Seriate.Incontro fra i medici autori delle autopsie per capire se i tagli alla gola delle due donne siano dello stesso tipo. È uno scrupolo della Procura per escludere in via definitiva la debole ipotesi del serial killer.

L’ipotesi di un serial killer che si aggira per Bergamo e dintorni a uccidere donne è estremamente marginale. Fra gli inquirenti non gode di molta credibilità, e non solo per esorcizzare un’eventualità capace di creare panico tra l’opinione pubblica. Diversi sono, infatti, i contesti in cui sono maturati i delitti di Gianna Del Gaudio, la professoressa di 67 anni uccisa il 26 agosto all’interno della sua abitazione a Seriate, e di Daniela Roveri, la manager di 48 anni uccisa nell’androne del suo palazzo di via Keplero a Colognola. Le due vittime non avevano niente in comune e l’ipotesi di un assassino che colpisca a caso è francamente ardua da sostenere.

Ma è un fatto che la Procura di Bergamo abbia chiesto ai due medici legali che hanno eseguito le autopsie di confrontarsi. Yao Chen, l’anatomopatologa dell’Istituto di medicina legale di Pavia che ha compiuto l’esame autoptico sulla salma di Daniela Roveri, e Andrea Verzelletti dell’Università di Brescia, autore degli accertamenti sul corpo di Gianna Del Gaudio, nelle prossime settimane faranno il punto durante un incontro. È uno scrupolo degli inquirenti per capire se la pista del serial killer, già debolissima di suo, possa essere definitivamente scartata. I due anatomopatologi dovranno dire se ci sono analogie tra le due ferite al collo che hanno provocato la morte di Gianna e Daniela. Perché finora sono due, e piuttosto neutre, le similitudini fra i delitti di Colognola e Seriate.La prima è che le vittime erano entrambe donne e sono state aggredite all’interno dell’abitazione o del palazzo in cui vivevano. La seconda è che sono state uccise con un profondo taglio alla gola.

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