Giostra bruciata, «Escluso il dolo»
Il giostraio: il Comune ci aiuti

La giostra aveva 60 anni, ora è sotto sequestro. «Oggi comprarne una così costerebbe mezzo milione».

Vari sopralluoghi sono stati effettuati dai vigili del fuoco, dalla polizia locale e dalla polizia di Stato, per ricostruire le cause del rogo della giostra dei cavalli in piazza Vittorio Veneto, ora sotto sequestro. Al vaglio ci sono i filmati di diverse telecamere, ma le prime indagini escluderebbero il dolo. «Non abbiamo mai avuto problemi con nessuno, né mai litigato con nessuno e tantomeno abbiamo visto gente strana aggirarsi qui intorno», spiega amareggiato il proprietario della giostra, il lecchese Roberto Formaggia: «Questa giostra era la mia famiglia: l’aveva comprata mio nonno 42 anni fa, ma di anni ne ha almeno 60. Da 22 viene a Bergamo per Santa Lucia: una tradizione per noi. L’abbiamo ristrutturata varie volte. Davvero non riesco a capire cosa possa essere accaduto». Quando è divampato il rogo, l’impianto era spento da quasi un’ora: «Comprarne una nuova oggi costerebbe mezzo milione. Anche la gemella che abbiamo a casa è di 60 posti: confidiamo che il Comune ci aiuti e venga incontro, dandoci la possibilità di rifarci portando qui l’altra giostra».


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