Giovani refrattari all’impegno in politica?
In Bergamasca 8 neosindaci ventenni

Otto giovani indossano la fascia tricolore. Il caso di Michele Schiavi, il più giovane primo cittadino d’Italia, e degli altri sindaci under 30.

Chi l’ha detto che i giovani non hanno più voglia di impegnarsi per il proprio paese? Nell’ultima tornata elettorale bergamasca gli under 30 si sono dati da fare eccome, candidandosi come sindaci o consiglieri in diversi Comuni. Un impegno che, come racconta qualcuno di loro, li ha visti anche «insistere» per convincere i meno giovani a far parte delle liste in corsa per le elezioni. E c’è chi ha centrato l’obiettivo più alto: sono 8 i sindaci con meno di 30 anni eletti nella nostra provincia – su una ventina che s’erano presentati – e vivono soprattutto nei piccoli centri delle valli, dove a dispetto delle statistiche che parlano di spopolamento e invecchiamento della popolazione i giovani vogliono essere ancora protagonisti.

Nel dettaglio, a Onore, paese tra l’altopiano di Clusone e la Presolana, il nuovo sindaco è Michele Schiavi, studente di giurisprudenza che con i suoi 20 anni non è solo il sindaco più giovane della provincia, ma di tutta Italia (il nostro giornale ne ha parlato ampiamente nei giorni scorsi); a Camerata Cornello, alta Val Brembana, è stato eletto Andrea Locatelli, geometra di 29 anni; sempre in Val Brembana, a Foppolo la nuova sindaca è Gloria Carletti, 27 anni, laureata all’Università della montagna e maestra di sci; a Cassiglio è stata eletta Silvia Lodedo, 24 anni, impiegata; a Santa Brigida Manuel Rossi, ingegnere di 28 anni; a Roncobello c’è Ilaria Rovelli, 26 anni, impiegata; nella media pianura, a Levate il nuovo sindaco è Maickol Duzioni, 28 anni, laurea magistrale in Medicina; sul lago d’Endine, a Monasterolo del Castello, Gabriele Zappella, 25 anni, laureato in Scienze politiche e di governo.

Servizio per la comunità

Cosa spinge questi giovani a darsi da fare per il proprio Comune? «Il nostro gruppo – commenta Ilaria Rovelli, sindaca di Roncobello – è composto da persone che erano già impegnate per la comunità, in particolare nel volontariato: abbiamo deciso di fare un passo in più, mettendoci in gioco anche per amministrare il Comune». Il valore aggiunto dei giovani è che «forse tendono a osare un po’ di più – dice Rovelli –, ad avere meno “paura” nel fare scelte. Ma nel nostro gruppo ci sono anche persone meno giovani, abbiamo insistito per averle con noi, perché con la loro esperienza potranno darci consigli preziosi». Nella campagna elettorale «abbiamo puntato sulle persone che vivono a Roncobello – conclude – con vari spunti per il sociale, idee per il riutilizzo spazi vuoti di proprietà comunale, con servizi per gli anziani, che sono sempre di più, ma non solo, anche per i bambini».

«Mi sono trasferita a Cassiglio – racconta Silvia Lodedo – dieci anni fa. In questo arco di tempo questo paese ha fatto tanto per la mia famiglia e io mi sento di dover ripagare per tutto quello che ho ricevuto. Gli obiettivi che abbiamo sono cercare di migliorare la zona, sia dal punto di vista del territorio che da quello turistico. Voglio cercare di fare del bene, anche se so che alcune cose non saranno semplici. Mi spaventa un po’ il fatto di dover gestire i rapporti con la gente: sono molto impulsiva e so che dovrò imparare a contare fino a dieci».

Giovani, ma con esperienza

Giovani sì, ma con qualche esperienza già alle spalle. Come per Manuel Rossi, ventottenne neosindaco di Santa Brigida. «Già cinque anni fa – racconta – il nostro gruppo era molto giovane. Negli ultimi cinque anni ho fatto un po’ di esperienza in minoranza, poi ho deciso di impegnarmi in prima persona perché ho visto che tanti ragazzi ci tenevano a continuare. Ci siamo posti l’obiettivo di mantenere il più possibile i servizi, puntando sulle persone, garantendo il più possibile il loro benessere. Speriamo di riuscire anche ad allargare la partecipazione all’attività comunale». La consapevolezza di ricoprire un ruolo molto delicato c’è, «ma se si può fare affidamento su un bel gruppo – conclude – si possono superare tutte le difficoltà. Siamo un gruppo giovane, composto da persone giovani che vogliono rimanere a vivere nel paese: la nostra forza sarà impegnarci con uno sguardo rivolto al futuro».

Scendendo in pianura, troviamo Levate, con il ventottenne sindaco Maickol Duzioni: «Una vittoria importante – commenta – siamo una squadra nuova, composta principalmente da giovani. Tutti erano già impegnati nella società, tra associazioni, oratorio, mondo dello sport e della scuola. Dopo 10 anni durante i quali il nostro paese è stato abbastanza fermo sul fronte dei giovani, abbiamo voluto metterci in gioco con questo progetto. Punteremo su scuola, infanzia, iniziative culturali e ricreative per i giovani, con un’attenzione alle tematiche sovracomunali e anche agli anziani, alle persone fragili. Vogliamo organizzare assemblee periodiche con i pensionati, che sono una risorsa per il paese e per il volontariato».

Il valore della squadra

A Monasterolo Gabriele Zappella, 25 anni, racconta di essersi candidato spinto «dall’amore per il paese, dalla voglia di migliorare, con la consapevolezza che un giovane quando si mette in gioco per il Comune non è da solo, ma può contare sui consiglieri e sugli uffici comunali. Negli ultimi 5 anni sono stato capogruppo di minoranza – aggiunge – e ho acquisito esperienza che metterò al servizio del Comune insieme alla mia squadra, composta non solo da giovani: buona parte del gruppo ha tra i 40 e i 50 anni, e ci sono anche due persone con più di 60 anni. Come sindaco sceglierò di delegare il più possibile ai consiglieri, per lavorare in squadra». La campagna di Zappella è stata «tutta rivolta al futuro – evidenzia il sindaco –. Attenzione ai bandi regionali, nazionali ed europei; soluzione di alcune problematiche storiche, per esempio le opere riguardanti il percorso a lago e la riqualificazione impianti sportivi; una maggiore manutenzione del verde e la sicurezza da garantire anche contro i comportamenti incivili come l’abbandono di rifiuti».

Nel 2014 era stata l’amministrazione di Sedrina la più giovane d’Italia: età media di 28,5 anni, un gruppo completamente nuovo, dal sindaco Stefano Micheli (riconfermato in questa tornata) agli assessori. «La difficoltà maggiore – ricorda Micheli – è stata quella di entrare a guidare una macchina dal punto di vista organizzativo abbastanza complessa, conoscere gli aspetti che stanno dietro le attività degli uffici. Il fatto di essere giovani ha pro e contro. Da una parte si hanno, probabilmente, meno preconcetti mentali, dall’altra bisogna anche guadagnarsi la fiducia delle persone con più esperienza. Sicuramente si tratta di un’esperienza che segna dal punto di vista umano e delle competenze. Aiuta a imparare a relazionarsi con gli altri e soprattutto ad ascoltare. Il consiglio che posso dare ai nuovi giovani amministratori è di fidarsi dei propri collaboratori, del gruppo, e avere la pazienza di imparare anche dai propri errori, con umiltà. Passo dopo passo si cresce e si raggiungono gli obiettivi».

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