«Gravi indizi di colpevolezza»
Terrorismo, resta in carcere il siriano

Era stato fermato ad Orio. Gli vengono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo e arruolamento con i medesimi scopi.

Il giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora ha convalidato il fermo di Alali Faowaz disposto dalla Dda di Brescia ravvisando gravi indizi di colpevolezza in merito ad entrambi i reato contestati: associazione con finalità di terrorismo e arruolamento con le medesime finalità. Ha inoltre disposto, sulla base del supposto pericolo di fuga e dei gravi indizi, la custodia cautelare in carcere.

Il trentenne siriano era stato fermato lo scorso 17 novembre all’aeroporto di Orio al Serio insieme ad un connazionale 19enne in possesso di documenti falsi. Sul suo smartphone erano state poi trovate diverse foto decisamente compromettenti, comprese quelle dei suoi due figli avvolti in fasce con i simboli dell’Isis e di lui stesso in divisa. L’uomo aveva cercato di respingere le accuse sostenendo di essere un vigile urbano in servizio nella città siriana di Raqqa. Ma durante i diversi interrogatori erano emerse diverse contraddizioni e anche un pericoloso collegamento tra i due siriani fermati a Orio e i due a Ciampino qualche giorno dopo: entrambe le coppie erano in compagnia di un cittadino somalo. Sarebbe stato quest’ultimo, secondo le indagini, a procurare i documenti falsi ai quattro, accompagnandone poi due a Ciampino e, da Roma, gli altri due nella Bergamasca. Insomma elementi sufficienti, per la Procura, a confermare le accuse nei confronti del trentenne siriano.

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