Greggi di pecore e bergamì in Città Alta
Torna il Festival de Pastoralismo - Foto

La città incontra la montagna e per celebrare l’antico rito della transumanza, domenica arrivano in Città Alta le tradizioni dei pastori bergamaschi.

Nato nel 2014 e organizzato dall’omonima associazione con la collaborazione del Comune di Bergamo, il Festival del Pastoralismo affianca quest’anno alle attività divulgative una giornata internazionale di studi sulla transumanza e l’allevamento bovino nelle alpi in età moderna e contemporanea. L’evento vedrà la partecipazione di storici provenienti dalle altre regioni alpine italiane, dalla Svizzera e dalla Francia, e consacra Bergamo come capitale delle transumanze del nord Italia. Nell’ambito del convegno sarà approfondita la transumanza dei bergamì, gli allevatori-casari sempre in movimento – per 600 anni – tra le valli orobiche e la bassa pianura lombarda: proprio a loro si deve la grande tradizione casearia lombarda e buona parte del merito della nascita e dello sviluppo delle moderne strutture zootecniche e agroalimentari della Lombardia.

Ai bergamì è dedicata una mostra organica a Porta Sant’Agostino (inaugurazione sabato 27 ottobre ore 18:00 – aperta nei week end e festivi fino al 18 novembre), una occasione per conoscere un capitolo importante ma ancora poco valorizzato della storia sociale delle valli orobiche e della Lombardia. Non mancherà domenica 28 ottobre la Transumanza delle mura e dei colli di Bergamo con un finale a Valmarina ricco di degustazioni. Il programma è completato da due film e da un originale laboratorio di decorazione del cuoio.

Quest’anno la transumanza delle mura veneziane tocca per la prima volta Città Bassa. Provenendo alle 9.30 da via Baioni (angolo via Sporchia, campo sportivo Utili), le greggi provenienti dalla val Brembana percorreranno il tratto che costeggia le Mura tra Porta Sant’Agostino e via San Lorenzo. Anche questa nuova edizione della nostra Transumanza è organizzata in collaborazione con il Parco dei Colli che mette a disposizione lo scenario storico e paesaggistico di Valmarina, del suo monastero: all’arrivo del gregge (h 12:00) attività di intrattenimento, mercatino (dalle 10:00), degustazioni, attività ludico- didattiche per ragazzi. Dopo le degustazioni vi sarà una dimostrazione di lavoro di cani pastore.

Torna infine domenica 4 novembre “Stracchinando sulle Mura venete”, camminata storico-casearia alla scoperta dei formaggi delle Orobie, la terra con più alta variabilità e densità di produzioni casearie al mondo. Degustazioni guidate con maestri assaggiatori ONAF Bergamo, e visite guidate alle porte e alla cannoniera di S.Giovanni accompagneranno i partecipanti per la seconda edizioni di questa iniziativa. Dalle ore 12 street food (polenta taragna e taglieri di formaggi in Piazza Mascheroni).

«Mentre la transumanza è sempre più “trendy” – spiega Michele Corti, anima dell’Associazione Festival del Pastoralimo - (e si candida a patrimonio dell’umanità) Bergamo, grazie al Festival del pastoralismo si dimostra sempre più “capitale della transumanza” del Nord Italia. Una consacrazione che avviene con un convegno internazionale e con una mostra organica sui bergamini, i transumanti con bovini da latte più importanti nelle Alpi (e probabilmente d’Europa). I bergamini dalle Orobie, si spingevano in Piemonte nel Vercellese, sino ai limiti del Torinese e nell’Alessandrino, in Emilia sino al Ferrarese, in Veneto a Verona (ma anche oltre) portando in tutta la Padania le loro tecniche casearie come testimonia la diffusa identificazione tra la “bergamina” e la vacca da latte e tra il “bergamino” e il casaro/mungitore/allevatore (senza dimenticare i pastori ovini bergamaschi con un raggio di transumanza estiva che spaziava dalle Alpi marittime al Tirolo passando per il massiccio del Rosa e la Svizzera interna).»

«Il Festival del Pastoralismo – sottolinea l’Assessore Leyla Ciagà - da cinque anni è l’occasione per osservare da vicino il mestiere del pastore, un tempo caratteristico delle nostre valli e che oggi, seppur con tutte le difficoltà, permane. Anche quest’anno il programma è particolarmente diversificato e interessante: attraverso esposizioni di strumenti del mestiere, mostre fotografiche, degustazioni di prodotti caseari si avrà la possibilità di toccare con mano quel che la vita pastorizia significhi. Ringrazio dunque gli organizzatori perché, con il loro impegno, contribuiscono a ad animare, e dunque a valorizzare, la nostra città e le sue tradizioni».

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