«Ho rotto il finestrino a calci»
Così Chiara si è salvata dall’aereo in fiamme

Il drammatico racconto della 18enne superstite alla madre. La nonna materna: «Non sa ancora che sua sorella Marzia non ce l’ha fatta». Su L’Eco di Bergamo in edicola quattro pagine con il drammatico racconto di Chiara, l’evoluzione dell’inchiesta e una ricostruzione della traiettoria del velivolo e gli interrogativi che restano aperti.

«Dopo lo schianto, ho rotto il vetro del finestrino dell’aereo con dei calci». Poi il fumo, le fiamme. Chiara Mecca, 18 anni, è la maggiore delle tre sorelle che si trovavano sull’aereo precipitato. Dal suo letto del reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Padova ha trovato la forza di descrivere alla mamma, Francesca Ongaro, la drammaticità di quegli attimi vissuti, che non potrà dimenticare.

«È stata davvero forte, è riuscita a rompere il vetro del finestrino dell’aereo tirando dei calci», spiega la nonna materna, riportando la drammatica testimonianza che la ragazza ha affidato alla madre. Nonna Rita era fra i numerosi familiari che,domenica, hanno trascorso la giornata alla Casa del commiato di via Roma 9, ad Albino, dove è stata allestita la camera ardente di Marzia Mecca, la quindicenne che, purtroppo, non è sopravvissuta alla sciagura. Parenti e amici, increduli, si sono riuniti in preghiera attorno al feretro della ragazza. Tanto il dolore, tante le domande ancora senza risposta.

Oltre alla testimonianza integrale di Chiara, su L’Eco di Bergamo in edicola lunedì 23 settembre quattro pagine sulla tragedia con il punto delle indagini, la ricostruzione della traiettoria dell’aereo e sugli interrogativi che ancora rimangono aperti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA