«I cimeli della Legnano alla Montelungo»
L’appello dei combattenti - Video

L’associazione presieduta da Michele Galante al lavoro per mantenere viva la memoria della brigata.

«Il nostro sogno è che i cimeli originali della Brigata Legnano, che fu di stanza alla caserma Montelungo di Bergamo, possano essere tolti dal magazzino del Museo Storico, recuperati e trovare una collocazione adatta. Si tratta di un patrimonio importante della storia militare della nostra città e sarebbe bello potesse essere fruibile da tutti i cittadini». Sono le parole di Michele Galante, presidente dell’Associazione nazionale combattenti forze armate regolari della guerra di Liberazione di Bergamo (Ancfargl), che in questi anni sta lottando per mantenere viva la memoria della famosa brigata.

Il primo passo è stato fatto nei giorni scorsi. Dopo due anni di lavoro l’associazione orobica, in collaborazione con il comando militare Esercito «Lombardia», la biblioteca Lorenzo Lodi e l’Università Roma 3, ha digitalizzato su ventisei dvd un centinaio tra vhs e video 8, rinvenuti tra i cimeli che sono stati salvati dopo la chiusura della caserma Montelungo avvenuta nel 1997 e che documentano l’operato della Brigata. Ci sono le immagini della missione in Somalia a Mogadiscio tra il 1993 e 1994, i soccorsi prestati nelle alluvioni di Piemonte e Valtellina, ma anche momenti di vita quotidiana, cambi di comandanti e le giornate del 4 novembre quando la caserma apriva le porte ai cittadini. Ore e ore di filmati che sono stati salvati dall’inevitabile usura del tempo e che sono tornati nei magazzini del Museo Storico cittadino insieme agli altri cimeli: armi storiche inglesi e tedesche, uniformi originali e brogliacci storici che necessitano di un intervento di conservazione.

Michele Galante, soddisfatto del lavoro svolto, ora rivolge un accorato appello al Comune e anche all’Università di Bergamo che occuperà alcuni degli spazi dell’area dell’ex caserma Montelungo: «Proprio lì si potrebbe trovare uno luogo dedicato a questo interessante spaccato di storia della nostra città perché resti “vivo” e possa essere a disposizione di tutti i cittadini bergamaschi».
Roberto L. Vitali

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